Edgar Allan Poe nasceva 202 anni fa a Boston (Massachussetts) il 19 gennaio 1809 dagl’attori David Poe, Jr. ed Elizabeth Arnold Hopkins. Con la morte dei genitori, all’età di due anni si trasferisce presso la famiglia di John Allan, ricco mercante di Richmond e nel 1815 si trasferisce con l’intera famiglia Allan in Gran Bretagna studiandovi fino al 1820, quando all’età di 11 anni fece ritorno in America.

Da bambino Poe dimostrò precocemente un’eccezionale memoria oltre un’incredibile inclinazione per rime e anafore che gli valse l’appellativo di jingle-man, datogli dal grande filosofo e poeta suo contemporaneo Ralph Waldo Emerson.

Tornato in patria compose le sue prime poesie e nel 1825 venne espulso dall’Accademia di Richmond, dove si innamorò di Elena Stannard, madre di un compagno di studi. Il poeta sarà inconsolabile per la precoce scomparsa dell’amata signora Stannard e dalle lettere conosciute si desume che per parecchi mesi si recò solo, di notte, anche sotto la pioggia, a piangere disperatamente sulla tomba di lei. In quell’anno compose rime a Elena, poi a Eleonora, Irene, Paeau.

Per lo scrittore l’anno 1826 fu cruciale: abbandonò il padre, che si rifiutò di coprire i debiti della vita studentesca dissipata di Poe all’Università della Virginia. Accusato di essersi indebitato al gioco, , nel 1827, Poe andò a Boston dove pubblicò a sue spese il suo primo libro di poesie “Tamerlane and Other Poems” che risentivano dell’impronta byroniana e che gli conferirono la prima fama.

Figura quanto mai controversa e curiosa della poesia e della letteratura mondiale Edgar Allan Poe è forse uno dei simboli del genio e sregolatezza di cui spesso si parla citando gli artisti in generale.

Poe, infatti, nella sua vita intervallerà momenti di creazione di altissimo livello, come i vari periodi da eccelso lavoro come giornalista al The Courier, al Baltimora Saturday Visiter, al Southern Literary Messenger, al Gentleman’s Magazine, al The Stylus e al The Evening Mirror, a momenti di sconforto e ricaduta nell’alcolismo e nel gioco d’azzardo.

Il The Evening Mirror (New York) sarà dove la sua fama diverrà veramente indimenticabile, infatti nel 1844, pubblicherà sul giornale la sua poesia più famosa The Raven (Il corvo), con la quale ottiene finalmente il successo che inseguiva da anni. Successo che durerà poco per una nuova ricaduta in alcol e debiti.

Con la morte dell’amatissima moglie nel 1847 lo scrittore cade in uno stato di prostrazione e disperazione da cui non si riavrà mai. In questo periodo pubblicherà solo il poemetto in prosa Eureka e il 3 ottobre 1849 verrà trovato in stato di incoscienza in una locanda di Baltimora e ricoverato al Washington Hospital, ma morirà di delirium tremens (l’ipotesi più accreditata dato lo smarrimento dei documenti dell’epoca) il 7 ottobre alle cinque del mattino.

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