Focus su: “L’ultimo segreto” di Dan Brown

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Tra antichi castelli, grandi cattedrali e labirinti sotterranei, Robert Langdon si trova a esplorare il lato oscuro di Praga, deciso a portare alla luce segreti rimasti celati per secoli. Ma la sfida si rivelerà ancora più difficile di quelle che ha vinto in passato.

«Per anni la dottoressa Brigita Gessner aveva deriso i pazienti che affermavano di essere stati a un passo dalla morte e di aver fatto poi ritorno. Ora si trovò a pregare di poter ingrossare le file di quelle rare anime. […] Ma era troppo tardi, lo sapeva. La sua vita si era conclusa».

Dopo otto anni di silenzio Dan Brown, il maestro del thriller a enigma, torna con L’ultimo segreto libro pubblicato in Italia da Rizzoli. Protagonista sarà ancora una volta Robert Langdon, il professore di simbologia di Harvard che dal 2000 accompagna milioni di lettori in corse contro il tempo tra musei, biblioteche e cattedrali e che ha saputo incarnare il desiderio di un pubblico globale di scoprire i segreti nascosti nei monumenti e nelle opere d’arte.

Robert Langdon non è un eroe d’azione nel senso classico, è un intellettuale che nasconde dietro l’aria mite e la cortesia accademica una mente affilata come una lama. La sua vera arma è la memoria fotografica: ricorda qualsiasi immagine abbia visto, dai codici esoterici del Rinascimento alle mappe delle cattedrali. Ma come ogni eroe, anche lui porta con sé una fragilità: la claustrofobia, conseguenza di un trauma infantile che ancora oggi lo costringe a evitare spazi chiusi e ascensori.

È questa combinazione di erudizione, vulnerabilità e senso dell’avventura a renderlo unico: un detective della conoscenza che non insegue soltanto assassini e cospiratori, ma soprattutto i segreti che si nascondono nei simboli e nella storia.

L’avventura prende avvio da Praga, città simbolo del mistero europeo. Qui, Langdon accompagna Katherine Solomon – brillante scienziata noetica con cui ha da poco iniziato una relazione – a una conferenza rivoluzionaria. La donna è sul punto di pubblicare un libro destinato a cambiare per sempre la nostra visione della coscienza. Ma la sua improvvisa scomparsa, insieme al manoscritto, e un brutale omicidio trasformano il viaggio in un incubo.

Il professore si ritrova così inseguito da un’organizzazione potente e da una creatura inquietante che sembra uscita dalle leggende della capitale boema: il Golem. La trama si espande poi verso Londra e New York, disegnando una mappa narrativa che intreccia luoghi simbolo della modernità e della tradizione, in un crescendo di enigmi e rivelazioni.


L’ultim segreto
Dan Brown

Mentre si trova a Praga con Katherine Solomon, studiosa di scienze noetiche e sua compagna, Robert Langdon si ritrova all’improvviso in un incubo: Katherine è sparita dalla camera d’albergo senza lasciare traccia. E non si tratta di un banale rapimento: forze occulte, attive dall’alba della storia, sono responsabili della scomparsa. Tra antichi castelli, grandi cattedrali e labirinti sotterranei, Langdon si trova a esplorare il lato oscuro della città, deciso a portare alla luce segreti rimasti celati per secoli. Ma la sfida che gli si para davanti si rivelerà diversa, e ancora più difficile, di quelle che ha vinto in passato. Una sfida per salvare non solo la propria vita e quella di Katherine, ma il destino dell’umanità intera. A otto anni dal suo ultimo libro, Origin, Dan Brown torna con un thriller di grande forza.


Uno degli elementi più suggestivi del romanzo è la figura del Golem, creatura dell’immaginario ebraico. Nato nelle leggende del ghetto di Praga e plasmato dall’argilla per proteggere gli oppressi, il Golem è qui reinventato dal’autore come figura ambigua: vendicativo, innamorato, tormentato dall’Etere.
Lo vediamo arrancare nella neve delle stradine della capitale boema, con simboli incisi sulla fronte che compongono la parola ebraica emet (“verità”). Il suo volto coperto d’argilla, i suoi gesti rituali e il suo amore ossessivo trasformano il Golem in un’icona del romanzo: non più solo mostro, ma riflesso delle nostre contraddizioni, della nostra ricerca di senso e di protezione.

In questo senso, Dan Brown non si limita a evocare il mito, ma lo piega a una riflessione contemporanea: la linea sottile che separa il custode dal persecutore, l’amore dall’ossessione, la scienza dalla superstizione.

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