Focus su: “Stella randagia” di Piera Ventre

Focus Stella randagia Piera Ventre

Napoli 1909, cometa di Halley, fantasmi e riscatto. Un romanzo di atmosfera; un libro che parla di sapori e colori di Napoli, ma anche di fantasmi. E che profuma di mare.

«Era terribile quella bellezza vista tutta assieme. Recava qualcosa di innominabile, quasi un vaticinio di finitezza che faceva insignificanti uomini e donne e bestie, la vita delle cose semplici un passaggio irrisorio».

“Con un poco di zucchero, la pillola va giù” diceva Mary Poppins, ma nel romanzo “Stella randagia” di Piera Ventre, pubblicato da NN Editore, non c’è: non viene edulcorato nulla. È “fiabesco”, sì, non nel modo convenzionale. È una storia di riscatto, ma il riscatto è il contrario della pietà: passa per relazione, scelta e disobbedienza.

La storia si dipana tra il 1909 e il 1910 e la sua protagonista è Ester, giovane donna che dal Friuli si trasferisce a Napoli come donna di servizio presso una famiglia nobile della città. Scoprirà, solo una volta giunta a destinazione, che in realtà la sua mansione sarà di prendersi cura della giovane figlia dei capifamiglia, una ragazza che a causa di una disabilità non esce mai dalla sua stanza. L’ambiente in cui Ester si inserisce è ben diverso da quello da cui proviene. Sin dalle prime pagine ci immergiamo in uno sfarzo che ricorda molto quello de Il gattopardo, una ricchezza opulenta, che quasi brucia gli occhi, ma che i suoi destinatari sembrano dare per scontata. Ester non sa bene come muoversi all’interno di questo quadro con diversi protagonisti.

Intanto, la città vive l’attesa della cometa di Halley, che sembra essere presagio di catastrofi e che incendia l’immaginazione popolare, i discorsi nei salotti e perfino le sedute spiritiche. Quando la paura si tramuta in caos, Esterina dovrà compiere una scelta audace, destinata a segnare il suo futuro e quello della bambina…

Napoli è una città che offre grande bellezza, basti pensare al suo noto mare luccicante protagonista di tante canzoni. Allo stesso tempo, quella bellezza richiede un alto prezzo da pagare a chi se ne nutre. Una città in cui le notizie corrono veloci, in cui gli abitanti hanno due facce e solitamente la peggiore è quella delle malelingue.

Piera Ventre ci illustra la città come un dedalo di strade che da larghe si fanno strette, minuscole, quasi a soffocare chi ci passa attraverso. Una città che, in quasi tutti i casi, non perdona mai e in cui il divario sociale è particolarmente evidente, anche in un periodo storico florido come la Belle époque.


Stella randagia
Piera Ventre

È il 1909 ed Esterina lascia il paese natio in Friuli per lavorare presso la famiglia nobile dei Ribas, a Napoli. All’arrivo è sconvolta dal fermento della città e dallo sfarzo della nuova casa. I padroni – la bella Porzia, l’insulso marito Giacomo, la severa cognata Orsola – le dicono che dovrà occuparsi di Malvina, figlia di Porzia e Giacomo, una creatura fragile e deforme che vive da sempre segregata nella sua stanza. La bambina, invece, è vivace e intelligente, e dimostra un carattere singolare: sostiene di avere un’amica invisibile, che le annuncia gioie e disgrazie, e di capire i versi degli uccelli. Ester vorrebbe non crederle, ma nella casa si avvertono sussurri inquietanti e presenze misteriose, e lei stessa è in preda alle visioni del suo tragico passato. Nonostante il turbamento, Ester impara ad amare Malvina; ma un giorno, l’annuncio dell’arrivo della cometa di Halley, presagio della fine del mondo, getta casa Ribas e tutta Napoli nel caos, e mette Ester di fronte a una scelta drammatica e audace. Piera Ventre ci porta nella Napoli sontuosa della belle époque, dove il progresso si fonde con la superstizione e le sedute spiritiche convivono con i salotti letterari. Stella randagia è una storia fiabesca, di riscatto e speranza, in cui la bellezza dell’anima può rovesciare le sorti del mondo e cambiare il destino degli ultimi.


Il titolo dialoga con la “Stella randagia” di Giovanni Pascoli — “O tu, stella randagia…” — e con il cielo del 1909-1910: la cometa di Halley che ritorna e agita l’immaginario collettivo. Nel libro la cometa è segno e dispositivo narrativo: accende paure, scoperchia segreti, costringe i personaggi a scegliere. È una metafora del destino e della libertà in un’epoca che si crede moderna ma porta in sé i fantasmi dell’Ottocento.

Stella randagia” è un romanzo che fa vedere — e non solo “dire” —: mostra come, in una casa chiusa e in una città spalancata sul mare, la bellezza possa essere terribile e la pietà si chiami, più semplicemente, scelta.

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