Il quattordicesimo romanzo del ciclo del Commissario Franco Bordelli si concentra su un’inchiesta riguardante una squadra di rapinatori, ambientata nel contesto della memorabile partita di calcio tra la Germania Ovest e l’Italia del 17 giugno 1970.
«Dobbiamo fermarli perché sono dei criminali, un pericolo per la comunità. Dobbiamo sbatterli in galera e dare un segnale forte alle persone che abbiamo il dovere di difendere, i cittadini onesti, che vogliono giustamente vivere tranquilli, senza la paura di venire derubati e picchiati».
L’atteso ritorno di Marco Vichi : la quattordicesima avventura del Commissario Franco Bordelli in “Notti nere”, pubblicata da Guanda, è un’immersione nelle vicende di un personaggio capace di stupire e affascinare il lettore grazie al mix di avventure avvincenti e profonde dinamiche interiori.
Ancora una volta, l’autore supera i confini del genere giallo per consegnarci un’opera più sfaccettata. L’inchiesta principale è il tassello centrale del percorso di crescita del protagonista, costellato da intense meditazioni interiori. A spezzare il ritmo e offrire un respiro narrativo è la celebre “cena-Decameron” – con il fondamentale apporto del Colonnello Arcieri – una divagazione letteraria che fornisce la giusta e necessaria pausa dalla tensione degli eventi.
Vichi si conferma ineguagliabile nel dipingere lo sfondo storico, un’ambientazione vivida e pulsante. Al suo interno, il Commissario Bordelli emerge come una figura iconica: magnetico, animato da una travolgente umanità. Non è solo un personaggio, ma un eroe fuori dal tempo, l’ultima incarnazione del “cavaliere d’altri tempi”.

Il Commissario Bordelli è sveglio nel cuore della notte (quasi le due) a causa del caldo di metà giugno, nella casa di campagna. Osserva con tenerezza la compagna Eleonora che dorme, desiderosa di diventare madre, e riflette su quanto sia fortunato ad averla. La veglia lo porta a ripensare alla madre e alla rapidità con cui è trascorsa la sua vita, ora che è in pensione.
La sua “pensione” è però attiva: Bordelli collabora ufficiosamente con Piras e, su richiesta del nuovo questore, sta pianificando la cattura di quattro pericolosi e violenti rapinatori, mentre la campagna è funestata da un’aggressione e l’omicidio brutale di una giovane prostituta.

Notti nere
Marco Vichi
Giugno 1970. Tutta l’Italia è seduta davanti al televisore per seguire le partite della Nazionale di calcio ai Mondiali in Messico, mentre i ragazzi, e soprattutto le ragazze, scendono in piazza per rivendicare i propri diritti, nel clima di protesta di quegli anni. Il mondo sta cambiando in fretta, pensa l’ex commissario Franco Bordelli, e ogni cambiamento si tira dietro un bel po’ di confusione. Adesso che è in pensione il tempo per pensare al passato – a sua madre, alla guerra, ai vecchi casi non risolti – non gli manca, ma fa anche tanti progetti per il futuro con la fidanzata Eleonora. Almeno finché il crimine non torna a bussare alla sua porta… Piras infatti, ormai prossimo a diventare commissario, lo coinvolge sempre nelle indagini, e adesso ci si mette pure il nuovo questore, che sembra proprio non poter fare a meno di lui. È come stare sospeso in un limbo tra il passato e il presente… il lavoro da sbirro e la pensione, i colpevoli da acciuffare e le passeggiate all’Impruneta. Ma il destino ha in serbo la più imprevedibile delle sorprese, e Bordelli non potrà tirarsi indietro.
Nel giugno del 1970, l’Italia viveva un forte contrasto: mentre le note spensierate di Adriano Celentano e Rita Pavone dominavano le classifiche, le strada le piazze erano teatro di scontri fra i giovani con i celerini. Al di là dell’oceano, però, si consumava un episodio epocale, destinato a diventare uno spartiacque culturale e generazionale.
La “Partita del Secolo” è il celebre incontro di semifinale dei Mondiali di Calcio del 1970 tra Italia e Germania Ovest, giocato il 17 giugno allo stadio Azteca di Città del Messico. La partita si concluse con la vittoria italiana per 4-3 dopo emozionanti tempi supplementari e continui ribaltamenti di risultato. Commentato da Nando Martellini (TV) ed Enrico Ameri (radio), questo evento è considerato uno dei momenti più emozionanti e significativi nella storia dello sport e della storia italiana del dopoguerra.
Atmosfera vintage e umanità a tutto tondo sono la formula magica di Marco Vichi: malinconia e ironia in perfetto equilibrio. Se amate i gialli “con l’anima”, quelli che vi restano dentro e vi inducono a riflettere a lungo, questo è il libro che fa per voi.



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