Focus su: “A Merry Victorian Christmas”

Merry victorian christmas focus Copertina

Il Must-Have di quest’anno da leggere durante la notte di Natale: una raccolta monumentale e insuperabile che celebra la tradizione vittoriana delle storie di fantasmi natalizie, iniziata da Charles Dickens.

«Dev’esserci qualcosa di spettrale nell’aria a Natale, qualcosa in quell’atmosfera chiusa, soffocante, che attira i fantasmi».

Il Natale è sinonimo di luci calde, camini accesi e affetti riuniti. Ma l’Inghilterra vittoriana celebrava la Vigilia con la meno convenzionale tradizione dei racconti di fantasmi. Dimenticate elfi e canzoni: la vera magia natalizia era fatta di spettri, apparizioni e case infestate. Un oscuro rito per far rabbrividire, perfettamente in sintonia con le gelide notti sotto la neve.

Mondadori celebra questa singolare usanza con “A Merry victorian Christmas”, un volume imponente da 864 pagine che raccoglie 38 storie di fantasmi natalizie scritte dai più grandi maestri vittoriani. Non è solo un libro, ma il perfetto rituale per la Vigilia: un sontuoso viaggio nel tempo che offre brividi e fascino, da gustare con calma e a lume di candela nella notte più lunga.

Questa raccolta ridefinisce il Natale, trasformandolo in un tempo per la riflessione e l’osservazione dell’ignoto. È un’opera che trascende il gotico: è per chi cerca storie insolite, toccanti e ironiche. Ed è assolutamente da leggere ad alta voce: molti racconti, tra cui Il vecchio ritratto e Il fantasma del vecchio Applejoy, sono strutturati come antiche leggende, pensati appositamente per essere condivisi e narrati in circolo.

Il volume vanta una veste grafica sontuosa che evoca fedelmente gli almanacchi ottocenteschi, completa di fregi, cornici decorative e incisioni d’epoca. Questo è un libro da assaporare con calma, sera dopo sera, per immergersi completamente nell’atmosfera vittoriana. Si consiglia la lettura vicino all’albero, magari sorseggiando tè caldo o sherry, replicando il rituale di lettura dei lettori dell’epoca.

Il potere di queste storie permane: oggi come allora, ci interrogano su temi fondamentali come l’eredità post-mortem, il legame con i defunti e la profondità delle nostre relazioni. Il Natale, con il suo mix di riti e memorie, funge da sfondo ideale, permettendo di amplificare quelle voci e quelle riflessioni che restano spesso inascoltate durante il resto dell’anno.


A Merry victorian Christmas

Dickens è stato il primo, con il Canto di Natale, a unire fantasmi e buoni sentimenti. Ma non il solo: da Louisa May Alcott a Robert Stevenson, da Thomas Hardy a J.M. Barrie, molti autori vittoriani si sono cimentati con la ghost story natalizia. In questo volume, 38 dei racconti più belli e una raccolta di carole illustrate, da leggere e cantare rigorosamente a lume di candela. Per rabbrividire di paura, di freddo e d’emozione nella notte più lunga e sorprendente dell’anno.


Ideale come dono per chi venera Dickens, i romanzi gotici, l’estetica vintage e le letture festive. A Merry Victorian Christmas è molto più di un libro: è il veicolo per riscoprire un antico rituale natalizio, quello del racconto sussurrato, del brivido da condividere e della narrazione che connette passato e presente.

Il vero cuore di questa raccolta è l’esortazione all’ascolto. Ci chiede di silenziare il mondo esterno per percepire non solo le voci degli spettri, ma anche il non detto di chi ci circonda. È Dickens a ricordarci che ciascuno di noi vive tre esistenze: la vita pubblica, quella privata, e la vita segreta. Il Natale, in quanto tempo di sospensione, è il momento più propizio per tendere l’orecchio a tutte e tre e cogliere ciò che è nascosto.

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