Un romanzo d’avventura che racconta l’impresa dei Re Magi attraverso il deserto: un viaggio geografico ed un percorso attraverso le tre età della vita, che li vede inseguire una speranza tanto inattesa quanto immensa, regalandoci una storia indimenticabile.

«”È la Profezia! La Profezia della Luce!” La voce di Melkhior tremava. “Danzeranno i pianeti tre volte sulla stella, la sua luce sul trono dell’Universo… I pianeti danzeranno, la loro gioia ha acceso una nuova stella!”».
Dimenticate le favole zuccherose e le rassicurazioni. Questo è un romanzo che si confronta con l’essenza stessa del Natale: la storia dell’Incarnazione, l’unica vicenda fondamentale dell’umanità. In essa, Dio si presenta come l’inatteso, il non desiderato, e talvolta persino il non accolto. Ma è proprio in questo contesto che, duemila anni fa, dall’estremo del mondo allora noto, alcuni hanno colto il segno e hanno intrapreso il cammino.
Non c’è nulla di più universale dell’intelligenza e dello slancio verso l’alto. È guardando il firmamento che alcuni, seguendo le antiche profezie della religione mazdea di Zoroastro, decidono di intraprendere un lunghissimo viaggio. La loro meta è un bambino, il cui destino – dicono – è meritevole di essere raggiunto e adorato.
Dimenticate la tradizionale iconografia: nel romanzo “La profezia della luce” di Emmanuel Exitu, edito da Bompiani, sulle tracce della culla di Betlemme, non troverete né la Stella Cometa come la conoscete, né i tre Re Magi nell’aspetto in cui ve li aspettereste. Preparatevi a una narrazione sorprendente e fuori dagli schemi.

Questo romanzo presenta i Re Magi in una veste completamente inedita, slegata dall’iconografia del presepe: i tre sono seguaci della religione zoroastriana e adoratori di Ahura Mazdā, l’unico Dio. Ciascuno di loro porta un passato complesso e un presente singolare. Balthasar era il feroce capo di una temuta tribù beduina (“Figli del Deserto”), con migliaia di vittime sulla coscienza. Gasphar è un uomo decaduto e privo di ogni potere, la cui unica ricchezza superstite è un sacchetto di mirra che porta al collo.
La guida del loro viaggio è Melkhior, che, nonostante la cecità fisica, possiede una profonda comprensione del cielo. Egli percepisce un evento astronomico senza precedenti: un “trigono del fuoco”, ovvero l’allineamento di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci. Melkhior interpreta questa congiunzione astrale come il segno della nascita del bambino salvatore, motivando così l’epico viaggio dei tre sapienti.

La profezia della luce
Emmanuel Exitu
Sono tempi terribili e prodigiosi, tra i deserti e le fertili terre del vicino Oriente. Nonostante il grande impero romano sembri imbattibile, nuove forze premono ai suoi confini e l’umanità comincia a sperare nell’avvento di un’era nuova. Quando la sua città viene distrutta dai briganti del predone Balthasar, Nabu è un bambino solo e terrorizzato. Viene salvato dal vecchio sacerdote Melkhior, ormai cieco ma capace di leggere le traiettorie degli astri. Melkhior insegna a Nabu che il Giusto “pone il cuore a guardia dell’anima” e segue il Pensiero del Bene. La sua carovana – cui si uniscono anche Gasphar, giovane guerriero ferito, e la coraggiosa Yumah – è in viaggio verso la Palestina retta dal governatore Erode perché uno straordinario allineamento di pianeti indica che lì è nato il Dio di Luce, portatore di pace. Ma molte prove li attendono prima che i loro occhi e i loro cuori possano aprirsi davvero alla speranza. Melkhior, Gasphar e Balthasar sono i “Magi venuti da Oriente” di cui parlano alcuni versetti del Vangelo di Matteo. La stella “che hanno visto spuntare e che li precedeva” è la eccezionale congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci, avvenuta per tre volte proprio nel tempo in cui, in una grotta, un falegname di nome Giuseppe e la sua giovane moglie Miryam davano alla luce il loro bambino. Emmanuel Exitu toglie i Re Magi dal gesso del presepe e li racconta nella loro possibile realtà di esseri umani immersi in un tempo di caos e di attesa. Si mette in cammino al loro fianco attraverso il deserto, lungo le tre età della vita, seguendo la stella di una speranza più grande di tutti i pensieri, e ci regala un sorprendente romanzo d’avventura e d’amore.
La meta non sarà facile da raggiungere. Dovranno affrontare e superare innumerevoli prove prima che, al termine del loro cammino, i loro cuori e i loro sguardi siano pronti ad accogliere la speranza. Babilonia e la Gerusalemme di Erode saranno tappe fondamentali ed eccezionali del loro cammino. Ed anche l’incontro con Myriam.
Ma l’apice si raggiunge nella grotta, dove lo sguardo del bambino appena nato trapasserà i cuori dei tre viandanti. La Grazia è infatti fantasiosa, ironica e inafferrabile, come descrive Exitu: «Ogni stella racconta che in una notte piena di luce il cielo si è chinato per abbracciare la terra».



Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.