Le citazioni più belle tratte dai libri di Lev Tolstoj
Lev Nikolàevič Tolstòj è stato uno scrittore, filosofo e attivista sociale russo. Divenuto celebre in patria grazie a una serie di racconti sulla realtà della guerra, acquisì presto risonanza mondiale grazie ai romanzi Guerra e pace e Anna Karenina.
Quando si ama, si ama tutta la persona così com’è, e non come si vuole che sia.
da “Anna Karenina“
Il fascino suo consisteva nell’emergere sempre dall’abbigliamento, così che l’abito indossato da lei non venisse notato.
da “Anna Karenina“
Vi è un solo modo per essere felici: vivere per gli altri.
da “Anna Karenina“
Se il bene ha una causa, non è più bene; se ha un effetto, la ricompensa, pure non è bene. Perciò, il bene è al di fuori della catena delle cause e degli effetti.
da “Anna Karenina“
Le donne sono una vite su cui gira tutto.
da “Anna Karenina“
Ma in realtà, pensaci! tutta la nostra vita non è altro che un po’ di muffa sulla crosta di un piccolo pianeta. Noi immaginiamo, invece, di possedere qualche cosa di grande: idee, opere! Non sono che granelli di polvere.
da “Anna Karenina“
Nessuno è contento del suo patrimonio, e ognuno è contento della sua intelligenza.
da “Anna Karenina“
Aveva ragione Pierre quando affermava che per essere felici bisogna credere che la felicità è possibile. E ora io ci credo. Lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti; ma sino a che si vive si deve vivere ed essere felici.
da “Guerra e pace“
Togli il sangue dalle vene e versaci dell’acqua al suo posto: allora sì che non ci saranno più guerre.
da “Guerra e pace“
Non c’è nulla di più forte di quei due combattenti là: tempo e pazienza.
da “Guerra e pace“
Per l’ultima volta vi dico: rivolgete tutta la vostra attenzione a voi stesso, mettete le catene ai vostri sensi e cercate la beatitudine non già nelle passioni, ma nel vostro cuore. La fonte della beatitudine non è fuori, ma dentro di noi.
da “Guerra e pace“
Se non ci fosse la sofferenza, l’uomo non conoscerebbe i propri limiti, non conoscerebbe se stesso.
da “Guerra e pace“
L’amore impedisce la morte. L’amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L’amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell’amore, ritorno alla sorgente eterna e universale.
da “Guerra e pace“
Siamo addormentati fino a quando ci innamoriamo!.
da “Guerra e pace“
Le due più grandi sventure nella vita sono una cattiva salute e una cattiva coscienza. Vivere evitando questi due mali, ecco tutta la mia saggezza.
da “Guerra e pace“
Le due più grandi sventure nella vita sono una cattiva salute e una cattiva coscienza. Vivere evitando questi due mali, ecco tutta la mia saggezza.
da “Guerra e pace“
L’arte è la suprema manifestazione della potenza dell’uomo; è concessa a rari eletti, e innalza l’eletto a un’altezza dove l’uomo è preso da vertigine ed è difficile conservare la sanità della mente. Nell’arte, come in ogni lotta, ci sono eroi che si dedicano interamente alla loro missione, e che periscono senza raggiungere la meta.
da “Tutti i racconti“
«Sì, tutto è stato come non avrebbe dovuto essere», si disse, «ma non importa. Si può, si può fare come dovrebbe essere. Ma come dovrebbe essere?» sì domandò, e improvvisamente tacque.
da “La morte di Ivan Il’ič“
Nella generale opinione io salivo, proprio mentre la vita mi mancava invece sotto ai piedi… ed ecco è finita; muori adesso!
da “La morte di Ivan Il’ič“
Ma che è stato? Perché? Non può essere. Non può essere che la vita sia così assurda, così schifosa. E se anche è tanto assurda e schifosa, perché morire, e morire soffrendo? C’è qualcosa che non torna.
La felicità, ecco quel ch’è – disse a sé medesimo – la felicità sta nel vivere per gli altri. E questo è chiaro. Nell’uomo è stato posto il bisogno della felicità; esso dunque è legittimo.
da “I cosacchi“
Felicità è trovarsi con la natura, vederla, parlarle.
da “I cosacchi”
Per essere felice, occorre una cosa sola: amare, e amare con sacrificio di sé, amare tutti e tutto, stendere in tutte le direzioni la tela di ragno dell’amore: chi ci capita dentro, quello va preso.
da “I cosacchi”