Libri in uscita a Settembre 2023

Quali sono le novità più belle da leggere questo mese? Ecco la lista dei libri più belli in uscita a Settembre 2023. Le novità in arrivo nello store online unilibro.it

05 SETTEMBRE

Holly
Stephen King

Quando Penny Dahl chiama l’agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la sua figlia scomparsa, Holly Gibney è restia ad accettare il caso. Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. E Holly dovrebbe essere in ferie. Ma c’è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no.

A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Ma nello scantinato della loro casetta ordinata e piena di libri nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie.

È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i due vecchietti sono scaltri, sono pazienti. E sono spietati. Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per superare in velocità e astuzia i due professori e le loro menti perversamente contorte.

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Una ragazza d’altri tempi
Felicia Kingsley

A chi non piacerebbe vivere nella Londra di inizio ’800, tra balli, feste e inviti a corte? Di certo lo vorrebbe Rebecca Sheridan, perché a lei il ventunesimo secolo va stretto: vita frenetica, zero spazio personale e gli uomini… possibile che nessuno sappia corteggiare una ragazza?

Brillante studentessa di Egittologia e appassionata lettrice di romance Regency, Rebecca ama partecipare alle rievocazioni storiche in costume e, proprio durante una di queste, accade qualcosa di inspiegabile: si ritrova sbalzata nella Londra del 1816. Superato lo shock iniziale, realizza di avere un’opportunità unica: essere la debuttante più contesa dagli scapoli dell’alta società, tra tè, balli e passeggiate a Hyde Park. Mentre è alla ricerca del suo Mr Darcy, attira però l’attenzione dell’uomo meno raccomandabile di Londra: Reedlan Knox, un corsaro dal fascino oscuro e dalla reputazione a dir poco scandalosa. Insomma, il genere d’uomo che una signorina per bene non dovrebbe proprio frequentare.

Ma quando Rebecca scopre segreti inconfessabili e trame losche dell’aristocrazia, il suo senso di giustizia le impone d’indagare. Nessuno però pare intenzionato a mettere a rischio il proprio onore per aiutarla. Non le resta che rivolgersi all’unico che un onore da difendere non ce l’ha: Reedlan Knox. E se, dopotutto, il corsaro si rivelasse più interessante del gentiluomo che ha sempre sognato? Decidere se tornare nel presente o restare nel 1816 potrebbe diventare una scelta difficile…

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Dove vola la polvere
Phan Que Mai Nguyen

Tre vite segnate dalla guerra. Una grande storia di speranza e redenzione.

Il rombo degli elicotteri squarcia il silenzio delle risaie. Poi una raffica di colpi, le esplosioni, il fiume che si tinge di rosso… Trang ha ancora negli occhi il bombardamento che ha devastato il suo villaggio e, con la famiglia rimasta senza casa e schiacciata dai debiti, capisce che l’unico modo per sopravvivere è andare nella capitale, Sài Gòn, insieme con sua sorella Quỳnh. Si dice che, per ragazze carine come loro, lì sia facile guadagnare. Basta sedersi nei bar a bere con gli americani. La realtà, però, è molto più umiliante. E solo l’incontro con un ufficiale sensibile e gentile, che la tratta con rispetto, sarà per Trang una luce di gioia. Ma di breve durata…
Fin dalla nascita, Phong ha avuto una vita durissima. Perché lui è «meno della polvere», epiteto con cui vengono insultati i figli nati dalle relazioni tra soldati americani e donne vietnamite. Con la sua pelle nera e i capelli ricci, Phong ha sempre portato il segno della colpa scritto in faccia. Eppure non si è mai arreso e, adesso che ha quarant’anni, spera che quel marchio d’infamia possa permettere a lui e ai suoi figli di ottenere un visto per gli Stati Uniti. E la sua strada s’incrocerà con quella di Dan, un veterano tornato in Vietnam per esorcizzare i fantasmi del passato e fare i conti con un segreto che potrebbe distruggere il suo matrimonio…

Dopo lo straordinario successo di Quando le montagne cantano, Nguyễn Phan Quế Mai torna con una nuova saga dal valore universale e all’insegna della speranza. Perché se è stata la guerra a segnare l’esistenza di Trang, Phong e Dan, e a costringerli a compiere scelte dolorosissime, saranno proprio queste scelte a legare i loro destini e a guidarli lungo un cammino di riscatto, compassione e fiducia in un futuro di pace.

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Rigenerazione
Pat Barker

Il monumentale romanzo sulla generazione spazzata via dalla Prima guerra mondiale.

Edimburgo, 1917. Al Craiglockhart War Hospital lo psichiatra William H. R. Rivers cura i soldati traumatizzati dalla guerra perché siano in grado di tornare al fronte. Tra i suoi pazienti ci sono i poeti Siegfried Sassoon, Wilfred Owen e Billy Prior, che ha perso la memoria a causa di un incidente di cui non ricorda nulla. Nel corso del conflitto, le storie di questi quattro personaggi così diversi, ma uniti da una profonda umanità, si intrecceranno come accade solo davanti al dolore.

Gli ordini ricevuti dal dottor Rivers sono precisi: stanare gli imboscati, rimettere gli uomini in piedi così che possano tornare a combattere. Ma Rivers sa che quello a cui i suoi pazienti hanno assistito li ha svuotati, forse per sempre, ed è deciso a salvarli. Billy Prior comunica solo tramite bigliettini, David Burns non riesce più a mangiare. E Siegfried Sassoon, uno dei poeti più famosi del tempo, è deciso a tornare in trincea, accanto ai suoi uomini, nonostante il suo acceso antimilitarismo.

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Appetricchio
Fabienne Agliardi

Un ritorno alle origini alla ricerca delle radici. Un viaggio dal Nord al Sud dell’Italia, per ritrovare un luogo magico e ideale.

Situato sul fianco di una montagna, non lontano dal mare, separato dal resto della vallata da un ponte malfermo che gli abitanti non attraversano mai, Appetricchio è il posto dove tornare per far pace con noi stessi e capire chi siamo. È qui che è nata Rosa, la madre di Mapi e Lupo, gemelli di Brescia che ad Appetricchio hanno trascorso tutte le vacanze della loro infanzia.
In paese vivono personaggi stravaganti: la maggior parte di loro si chiama Rocco, in onore del santo patrono, nessuno ha un cognome e ognuno parla un dialetto che sembra una lingua straniera, strana e imprevedibile. Andando in auto verso Appetricchio, i protagonisti ricordano con nostalgia le avventure semplici e i rapporti genuini vissuti in quel posto che è sempre rimasto nei loro cuori, fino a svelare, con un inaspettato colpo di scena, il motivo che li ha tenuti lontani per un periodo così lungo della loro esistenza. Un romanzo unico e originalissimo, dall’atmosfera avvolgente e piena di rimandi, capace di creare un sentimento nostalgico di forte immedesimazione con la descrizione del paese sospeso nel tempo che qui assume una valenza quasi universale.

Diverso a ogni pagina, in grado di sorprendere il lettore con il suo stile pirotecnico e le sue vivaci trovate linguistiche, Appetricchio è un libro spiazzante e soprattutto una lettura appassionante in cui chiunque potrà ritrovarsi. Con la sua penna brillante e un’ironia tutta speciale, Fabienne Agliardi crea un mondo nuovo dando vita a un inedito racconto corale costruito con una lingua ricca di sfumature, dalla notevole forza narrativa.

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Le altalene
Mauro Corona

Dal giorno in cui, sessant’anni fa, piovve terra sulla terra, e terra nell’acqua, e terra su duemila anime morte, di cui quattrocentottantasette bambini, a Erto il tempo ha continuato a oscillare tra dolore e speranza di rinascita, ricordi tragici e difficili presenti, memoria di una povertà aspra e dura ma viva e vitale che si riflette nel benessere vuoto e triste dell’oggi.

La voce narrante di questo romanzo lirico, struggente, ferocemente intimo, conduce il lettore in un continuo andare e venire su e giù nel tempo: il vecchio ricorda e racconta il suo mondo com’era, prima che la cieca avidità dell’uomo lo distruggesse, e insieme racconta la sua vita, l’infanzia e la prima adolescenza, la spensieratezza di tre fratelli che si alterna alla incomprensibile violenza della vita famigliare, e che si deve misurare con il tormento di una comunità stravolta dal dolore. E poi la maturità e la vecchiaia, il presente, che porta su di sé il peso di una vita intera: e il simbolo di tutto questo sono le altalene del paese, che il narratore ricorda nel loro oscillare gioioso tra le grida felici dei bambini, e che vede oggi ferme, vuote, arrugginite.

Un racconto poetico e sentitissimo, in cui Corona lascia libero il flusso dei ricordi e si concede ai suoi lettori con assoluta e generosa sincerità. I suoi luoghi, Erto, la diga, la montagna, così come le persone della sua vita, vengono filtrati dal tempo passato, e forse perduto, in un romanzo-monologo dove la profondità e il fascino del racconto sono impreziositi da una voce narrante sempre più risolta e convincente.

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L’etica del viandante
Umberto Galimberti

L’Occidente ha due radici: il mondo greco e la tradizione giudaico-cristiana. Per quanto dischiudano orizzonti completamente diversi, entrambi descrivono un mondo dotato di ordine e stabilità. Ma noi viviamo nell’età della tecnica. È finito l’incanto del mondo tipico degli antichi. È finito anche il disincanto dei moderni, che ancora agivano secondo un orizzonte di senso e un fine. La tecnica non tende a uno scopo, non apre scenari di salvezza, non svela la verità: la tecnica funziona. L’etica, come forma dell’agire in vista di fini, celebra la sua impotenza. Il mondo è ora regolato dal fare come pura produzione di risultati.

L’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta. Il suo percorso nomade, tutt’altro che un’anarchica erranza, si fa carico dell’assenza di uno scopo. Il viandante spinge avanti i suoi passi, ma non più con l’intenzione di trovare qualcosa, la casa, la patria, l’amore, la verità, la salvezza. Cammina per non perdere le figure del paesaggio. E così scopre il vuoto della legge e il sonno della politica, ancora incuranti dell’unica condizione comune all’umanità: come l’Ulisse dantesco, tutti gli uomini sono uomini di frontiera.

Oggi l’uomo sa di non essere al centro. L’etica del viandante si oppone all’etica antropologica del dominio della Terra. Denuncia il nostro modello di civiltà e mette in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. L’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura. Così ci guida Galimberti: “L’etica del viandante avvia a questi pensieri. Sono pensieri ancora tutti da pensare, ma il paesaggio da essi dispiegato è già la nostra instabile, provvisoria e incompiuta dimora”.

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Stella di mare
Piergiorgio Pulixi

Certi luoghi sono maledetti. E le persone che ci abitano condannate a un destino che non meritano. Lo sa bene Stella, diciassette anni, l’estate negli occhi e addosso l’esuberanza di chi è giovane. Tutti a Sant’Elia, un quartiere popolare di Cagliari affacciato sul mare, la conoscono, la desiderano e la invidiano: perché lei è splendida, impunita. Speciale. Ma un giorno in cui il maestrale infuria rabbioso, viene trovata morta su una spiaggia, il volto sfregiato come a cancellare la sua bellezza leggendaria. Stella era pronta a lasciarsi alle spalle i palazzoni di Sant’Elia, ma il destino, o meglio, un assassino, ha scritto diversamente il suo futuro.

È un’indagine difficile, questa, in cui si moltiplicano i sospettati e le piste: il vicequestore Vito Strega, insieme alla sua squadra di ispettrici, dovrà districarsi nei segreti di un quartiere impenetrabile per la polizia. E, fin da subito, dovrà fare i conti con i fantasmi della gente del posto e anche con i propri, che sperava di aver sepolto per sempre e invece tornano ad affiorare più forti che mai.

In questo noir in cui i personaggi, attraverso i loro chiaroscuri, prendono vita come in un’antica tragedia, Piergiorgio Pulixi indaga il senso più controverso della giustizia, fa breccia negli indelebili legami di sangue e interroga le colpe dei padri.

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12 SETTEMBRE

Il vento conosce il mio nome
Isabel Allende

Vienna, 1938. Samuel Adler è un bambino ebreo di sei anni il cui padre scompare durante la Notte dei cristalli, quando la sua famiglia perde tutto. La madre, per salvarlo, lo mette su un treno che lo porterà dall’Austria all’Inghilterra. Per Samuel inizia così una nuova fase della sua lunga vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell’incertezza e della solitudine.

Arizona, 2019. Anita Díaz, sette anni, sale su un altro treno con sua madre per sfuggire a un pericolo imminente nel Salvador e cercare rifugio negli Stati Uniti. Ma il loro arrivo coincide con la nuova politica di separazione famigliare, e Anita si ritrova sola e spaventata in un centro di accoglienza a Nogales. Lontana dai suoi affetti e senza certezze, si rifugia su Azabahar, una magica stella che esiste solo nella sua immaginazione.

Nel frattempo Selena Durán, una giovane assistente sociale, chiede aiuto a un avvocato di successo nella speranza di rintracciare la madre di Anita. Intrecciando passato e presente, Il vento conosce il mio nome racconta la storia di due personaggi indimenticabili, entrambi alla ricerca di una famiglia. È una testimonianza delle scelte estreme a cui i genitori sono costretti, una lettera d’amore ai bambini che sopravvivono ai traumi più devastanti senza mai smettere di sognare.

Dall’autrice di “Violeta”, un nuovo romanzo in cui passato e presente si intrecciano: la fuga dalla tragedia del nazismo in Austria e quella dalla violenza nel Salvador, tra amore, sradicamento e speranza.

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Elon Musk
Walter Isaacson

Dall’autore di “Steve Jobs” e altre biografie di successo, il ritratto sorprendentemente intimo dell’innovatore più affascinante e controverso della nostra epoca: un visionario che ha infranto le regole e portato il mondo in un’era di veicoli elettrici, missioni spaziali private e intelligenza artificiale. E ha anche acquistato Twitter.

Quando Elon Musk era ragazzino, in Sud Africa, veniva picchiato regolarmente dai bulli. Un giorno un gruppo lo spinse giù per una scalinata di cemento e lo prese a calci fino a ridurgli la faccia gonfia come un pallone. Elon rimase in ospedale per una settimana. Ma le cicatrici fisiche non furono paragonabili a quelle emotive inflitte poi dal padre – ingegnere, disonesto e carismatico. L’influenza del padre sarebbe durata a lungo. Musk è diventato un uomo-bambino duro e vulnerabile al tempo stesso, incline a bruschi sbalzi d’umore alla dottor Jekyll e mister Hyde, con un’elevata propensione al rischio e un senso epico per le missioni che intraprende e porta avanti con intensità maniacale e talvolta distruttiva.

Agli inizi del 2022 – dopo un anno segnato da trentun razzi lanciati in orbita dalla sua azienda, SpaceX, dalla vendita di quasi un milione di auto da parte di Tesla, e dalla sua ascesa come uomo più ricco della Terra – Musk ha parlato con amarezza della sua inclinazione a suscitare drammi. «Devo allontanare la mia mentalità dalla modalità di crisi, in cui si trova da circa quattordici anni, o forse da quasi tutta la vita» ha detto. Era un commento malinconico, non un proposito per l’anno nuovo. Ma già mentre faceva questa promessa, comprava in gran segreto quote di Twitter, il parco giochi per definizione.

Nel corso degli anni, ogni volta che si è trovato in un momento buio, è tornato agli orrori di quando veniva bullizzato al parco giochi. Lo stesso che ora ha la possibilità di possedere. Per due anni, Isaacson ha seguito Musk, partecipando alle sue riunioni, l’ha accompagnato nelle sue aziende, e ha passato ore a intervistare lui, la sua famiglia, gli amici, i colleghi e gli avversari. Il risultato è una storia intima, colma di racconti straordinari di trionfi e turbolenze, che risponde alla domanda: i demoni che spingono Musk sono anche ciò che serve per guidare l’innovazione e il progresso?

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L’incendio
Cecilia Sala

Kateryna ha 28 anni, ha fatto la modella, ha amici sparsi per l’Europa e all’inizio del 2022 spera che in Ucraina scoppi la guerra: «Non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin per anni, contando sul fatto che il compito di affrontarlo spetti poi a un’altra generazione invece che alla mia». Oggi Kateryna è un soldato.

Assim ha 23 anni, studia Ingegneria aerospaziale all’università di Teheran e dal giorno in cui Mahsa Amini è morta, il 16 settembre 2022, con il suo gruppo ha cominciato a scrivere il nome di Mahsa nei bagni delle università e nei vagoni dei treni: «Non sapevamo a cosa stessimo dando inizio».

Nabila è una campionessa di kick boxing, è lesbica ed è una conservatrice fedele alla Repubblica islamica, ma come molte donne religiose considera il caso di una ragazza fermata in una stazione della metro per un velo malmesso e riconsegnata cadavere pochi giorni dopo alla famiglia «un’onta collettiva e un’enormità contro Dio».

Zarifa è cresciuta con l’idea che da grande avrebbe fatto politica ed è diventata adulta in un Afghanistan dove era possibile, dopo il 2001 e prima del 2021. Appartiene alla generazione che ha immaginato e poi iniziato a costruire la propria vita su presupposti incompatibili con i codici degli integralisti, quella che oggi si rifiuta di considerare il movimento dei talebani, «che esiste da meno tempo dei telefoni cellulari, che in tutto ha controllato il paese per sette anni non consecutivi», il proprio destino.

Kateryna, Assim, Nabila e Zarifa sono solo alcuni dei protagonisti di questo viaggio. Cecilia Sala li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati.

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Romeo e Rosalina
Natasha Solomons

E se la storia d’amore piú romantica di sempre fosse tutta una menzogna?

La prima volta che Romeo la vede, se ne innamora all’istante. Quell’angelo dalle guance seriche, le membra perfette, lo sguardo luminoso. Le dita che si muovono leggere sulle corde del liuto. Intorno a loro la festa si muove, in un turbinio di vesti variopinte, musica e vino, ma Romeo Montecchi ha occhi solo per lei. Per quel sole davanti a cui impallidisce, invidiosa, la luna.
Le loro famiglie sono in guerra, una faida antica le cui origini a Verona nessuno ricorda piú. Qualsiasi sentimento fra loro non può che essere scandalo, oltraggio, motivo di scontro. Scontro che appare inevitabile, visto che lei accoglie le attenzioni di Romeo come un bocciolo di rosa accoglie la primavera. Cosí, quando lui si arrampica fino al suo balcone per cospargerlo di fiori, lei gli giura amore eterno. E quando lui le promette un matrimonio segreto e la fuga, lei cede. Lei, che si chiama Rosalina Capuleti e che, destinata al convento, deve conoscere l’amore, combattere la sorte decisa da altri. Nessuno le ha mai rivolto parole incantevoli come quelle di Romeo, anche se a volte sembra un attore che recita sul palcoscenico. Ma quando lui le chiede di mentire, rubare, tradire, nel cuore della passione si insinua il dubbio: e se Romeo Montecchi non fosse chi dice di essere? Qualcuno ha cercato di aprirle gli occhi ma lei, prima, era incapace di vedere.

Intanto Romeo, dimenticate in un istante le promesse fatte, ha già posato lo sguardo su un’altra Capuleti. Per Rosalina, delusa e piena di domande, è il momento della rabbia, della vendetta anche per le donne che l’hanno preceduta. Non ce ne saranno altre.
Forse non è troppo tardi per salvare Giulietta…

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Tra oggi e domani
Carmen Korn

Un nuovo decennio si schiude dinnanzi agli Aldenhoven, ai Borgfeldt e ai Canna: per i membri delle tre famiglie gli anni Sessanta promettono nuove avventure, prosperità, gioia di vivere.

A Colonia, la galleria d’arte di Gerda e Heinrich è finalmente risorta dalle sue ceneri e gli affari vanno a gonfie vele, anche grazie all’arrivo del nuovo talentuoso pittore Karl Jentgens. Nel frattempo, ad Amburgo, Ursula aspetta il suo primo figlio; è grata a Elisabeth e Kurt, gli amici di una vita dei suoi genitori, per aver procurato una casa a lei e Joachim, ma vivere insieme sotto lo stesso tetto non è facile. La nuova generazione cerca il proprio posto nel presente, mentre Elisabeth preferisce aggrapparsi al passato e Kurt, sempre più spesso, si concede delle piccole fughe. Anche a Sanremo il nuovo decennio è foriero di grandi cambiamenti: l’azienda di floricoltura è minacciata dagli investimenti malaccorti dell’erede Bixio e uno scandalo coinvolgerà la famiglia; Gianni, però, non fa che pensare all’amico Pips, l’ex pianista del suo jazz club, che si è improvvisamente trovato di fronte a un capitolo oscuro del passato. Ma cosa riserva, invece, il futuro? Che cosa c’è tra l’oggi e il domani?

Tre città, tre famiglie, un decennio di vita condivisa: Carmen Korn conclude in bellezza la sua nuova saga in due volumi imbastendo una grande storia familiare sullo sfondo dei turbolenti anni Sessanta. Con il suo tocco delicato, la scrittrice continua a raccontare delle persone, dei piccoli momenti quotidiani e dei grandi eventi mondiali; in fondo, di ciò che rende la vita una vita vissuta.

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13 SETTEMBRE

Tre vite una settimana
Michel Bussi

La capitana Marelle della gendarmeria nazionale non crede ai suoi occhi quando scopre le tre patenti quasi identiche nell’automobile dell’uomo trovato morto nella scarpata: Renaud Duval, Hans Bernard e Pierre Rousseau hanno la stessa faccia, sono nati nello stesso giorno, ma in tre luoghi diversi! Qual è dunque la sua vera identità? Ed è stato incidente, suicidio o omicidio? È come se uno stesso uomo conducesse tre vite contemporaneamente a tre indirizzi diversi, con tre case, tre famiglie…

In un’indagine che non offre punti fermi l’unica pista sono le marionette, che dal negozio di un misterioso libraio antiquario di Parigi portano alla lontana Boemia, teatro di un episodio di fuoco e sangue avvenuto quarant’anni prima. Ma chi è morto, Renaud, Hans o Pierre? E chi deve morire per mano di una minaccia che resta nell’ombra? Se lo chiede la polizia e se lo chiedono le tre donne che l’uomo ha lasciato. Delle tre, Nanesse deve arrendersi all’evidenza: ha identificato il cadavere del suo Renaud. Ma né la tatuata Éléa, ragazza di Pierre, né la sportiva Vicky, fidanzata di Hans, credono che il loro uomo sia morto.

Per la verità non capiscono nemmeno se quello che stanno cercando sia lo stesso uomo o siano due persone diverse. In una girandola di colpi di scena e situazioni mozzafiato, Michel Bussi tira i fili di una vicenda inestricabile che sfocerà nella più imprevedibile delle soluzioni.

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19 SETTEMBRE

La morra cinese
Marco Malvaldi

A Pineta è successo qualcosa che nessuno si aspettava, la destra ha vinto le elezioni amministrative, conquistando un feudo rosso più o meno dal 1946. Mentre i Vecchietti si dividono, anche Massimo ha i suoi problemi con la nuova amministrazione: infatti ha difficoltà ad ottenere l’autorizzazione per il suolo pubblico. La cosa però non gli toglie il sonno, dato che ormai, con la nascita di Matilde, la sua primogenita, non dorme da mesi.

Per fortuna, anche in Comune hanno le loro gatte da pelare: il primo atto della nuova amministrazione è stata la vendita di un ampio terreno nell’entroterra a una ditta che intende realizzare un megaresort, contro il parere di varie associazioni locali (come gli ambientalisti e i cicloamatori) e con il favore di altre. Ma ben più grave è che nel parcheggio sul retro del Municipio viene rinvenuto un cadavere. È Stefano Mastromartino, studente di filologia della Scuola Normale, che ultimamente passava molto tempo a fare ricerche nella casa del conte Valdemaro Serra Catellani, nobile decaduto il cui antenato aveva intrecciato una corrispondenza con Giacomo Leopardi. Le lettere autografe del poeta, se ritrovate, sarebbero una vera e propria manna per il conte: pare che tra queste ci fosse anche una poesia di rara bellezza, rimasta inedita.

Un bel rebus per il vicequestore Alice Martelli che potrà contare sulle pettegole deduzioni dei Vecchietti e su Massimo che, bazzicando in Comune, si rende conto che qualcuno entra un po’ troppo spesso in uffici che in teoria non gli competono…

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Resisti, cuore
Alessandro D’Avenia

Odissea: è il titolo del poema epico forse più noto e amato della nostra civiltà ed è anche il termine a cui si ricorre per definire un’esperienza travagliata e, in taluni casi, la vita tout court. Perché soltanto al titolo di quest’opera concediamo di essere sinonimo di vita?

Ulisse è un eroe nuovo: avrebbe la possibilità di diventare immortale rimanendo con la bellissima Calipso, ma vuole tornare a Itaca da Penelope e Telemaco, e compiere il proprio destino mortale, paradossale destino di gioia. Proprio perdendo tutto, persino la propria identità, da re a mendicante, rinasce grazie a chi lo sa riconoscere e amare. Se Achille è l’eroe che sovrasta il mondo, Ulisse ne è invece sovrastato. Il suo multiforme ingegno scaturisce dalla necessità di difendersi dai colpi della storia. La sua è una vicenda di resistenza, che culmina nei dieci anni necessari per tornare a casa, dopo i dieci trascorsi a combattere una guerra non sua: a quanti è accaduto qualcosa di simile? E quanto abbiamo sofferto, quanti compagni abbiamo perduto, quante volte abbiamo fatto naufragio, prima di capire che l’unica cura per l’invincibile nostalgia di futuro che ci affliggeva era tornare nella nostra Itaca, non quella del passato ma quella ancora da fare rimanendo fedeli al nostro destino?

Alessandro D’Avenia ripercorre i ventiquattro canti del poema come un’arte di vivere, e lo fa risplendere di tutta la sua luce. Ci accompagna attraverso l’opera come studioso di Lettere classiche che l’ha eletta a suo principale ambito d’interesse, come insegnante che da anni ne promuove la lettura integrale ad alta voce, come intellettuale abilissimo nell’interpretare lo spirito del tempo. E nel raccontarci le peripezie di Ulisse vi ritrova la propria esperienza personale e il percorso di ogni uomo verso il proprio originale compimento esistenziale.

Se abbiamo perso la gioia della nostra odissea, rileggere l’Odissea è il modo migliore per “fare ritorno”. Allora resistere non è rimanere fermi, ma ri-esistere: nascere. Questa è l’arte di essere mortali.

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Doppio
Naomi Klein

Cosa succederebbe se una mattina ti svegliassi e scoprissi in rete l’esistenza di un doppio, una persona con la tua stessa identità ma con idee e comportamenti molto diversi dai tuoi? E se cominciassi a vederne gli effetti anche nella vita reale, ricevendo minacce e insulti da parte di chi ti scambia per il tuo doppio?

Naomi Klein ha vissuto in prima persona questa esperienza, quando un suo alter ego, l’Altra Naomi, ha cominciato a diffondere opinioni e giudizi che lei trovava inaccettabili, ma che circolavano online confondendo i suoi lettori. Ben presto, quello che sembrava un semplice equivoco si è mostrato come l’inizio di una pericolosa deriva, difficile da definire ma con la quale molti di noi si trovano a convivere. Per capire meglio questo fenomeno, Naomi Klein si è tuffata nel Mondo Specchio, un presente confuso dove l’intelligenza artificiale ha ormai annullato ogni confine tra verità e finzione. Una vertigine collettiva che condiziona ogni forma di comunicazione, nella quale prosperano negazionisti, si perdono le vecchie distinzioni politiche e le stesse democrazie liberali si ritrovano sull’orlo di nuove forme di autoritarismo, mentre dai nostri account proiettiamo doppi digitali in un mondo di cui non controlliamo le regole.

Dopo aver anticipato con i suoi best seller i più importanti cambiamenti politici e culturali degli ultimi anni, Naomi Klein torna a indicare una via di speranza per attraversare la crisi. Tra reportage politico e precisa analisi dei fenomeni sociali, questo libro attraversa lo specchio deformato del mondo in cui viviamo, e mentre insegue i nostri doppi svela molto di noi e del nostro modo di essere.

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Non ho ucciso l’Uomo Ragno
Mauro repetto

La vita di Mauro Repetto assomiglia più a un romanzo che a una biografia, ed è tutta mirabilmente raccontata in questo libro.

Repetto è stato, insieme a Max Pezzali, il fondatore degli 883, nonché il primo cantante e co-autore delle più celebri hit del duo. Il successo clamoroso, che arriva quando è appena un ragazzo, è seguito un attimo dopo da crisi, panico, disorientamento, da considerazioni del tipo “non è più il mio sogno”. La crisi è talmente profonda che Repetto sparisce da un giorno all’altro, lasciando a Max, suo amico e sodale, soltanto una frase ambigua che col senno di poi verrà decifrata per quel che è: un addio. Repetto, infatti, abbandona la musica, la popolarità e i tanti soldi che stanno arrivando per andarsene negli Stati Uniti, alla ricerca di altri sogni e di una modella che ha visto una volta sola a una sfilata di moda.

Negli anni seguenti nasce il mito, tutti si chiedono dove sia finito, che cosa faccia, se sia ancora vivo o se non abbia fatto la brutta fine dell’Uomo Ragno cantato nelle sue canzoni. In realtà quello che gli succede in America non è mortale, ma sconfina nell’incredibile, al punto da assomigliare a un film di Tarantino, tra gangster e illusioni, pestaggi e briciole di Hollywood. Grazie a quell’esperienza Repetto matura il desiderio di ritorno a casa e la decisione di diventare invisibile, anonimo, di non essere riconosciuto da nessuno.

Con bravura e un pizzico di fortuna, cerca se stesso e trova anche l’amore, i figli e la pace con il suo passato, che oggi gli fa dire in modo liberatorio che “non ha ucciso l’Uomo Ragno”, ma ha solo inseguito e raggiunto i suoi nuovi sogni.

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20 SETTEMBRE

Un’ora di fervore
Muriel Barbery

Haru Ueno è un giovane della cittadina montuosa di Takayama, dove il padre commercia in saké, ma la vita di provincia gli va stretta e, approdato a Kyōto all’età di vent’anni, brucia le tappe di una carriera folgorante che in breve lo vede diventare uno dei mercanti d’arte contemporanea più affermati del suo tempo. Una vita di successi che Haru cavalca con modestia, molto più attento ai valori dell’amicizia e dell’amore che non a quelli del denaro e della celebrità.

Pur essendo giapponese fino al midollo e non avendo mai viaggiato fuori dal Giappone, ha un’attrazione per l’estero, un’attrazione che il destino trasforma in una figlia francese, Rosa (protagonista di “Una rosa sola” il precedente romanzo dell’autrice), avuta da una relazione fugace con una bella straniera di passaggio. Per volontà della madre Haru non la conoscerà mai, ma per tutta la vita la vedrà esistere e crescere grazie alle fotografie e ai rapporti di un investigatore privato da lui ingaggiato, le parlerà in cuor suo, le trasmetterà spiritualmente la parte giapponese che le manca, le rivolgerà il suo ultimo pensiero prima di morire.

Seguire la vita di Haru ci porta attraverso uno strano Giappone sia antico che moderno in cui i giardini zen, il teatro nō e la cerimonia del tè convivono con il cemento, le insegne al neon e i fast food, e dove con lo sfondo di questo magnifico affresco popolato da spiriti degli antenati e volpi magiche si affrontano i temi chiave dell’esistenza e dell’individuo.

Con “Un’ora di fervore” Muriel Barbery porta a compimento il dittico giapponese cominciato con “Una rosa sola”.

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26 SETTEMBRE

Le armi della luce
Ken Follett

Il quinto capitolo della saga di Kingsbridge. “Le armi della luce” si svolge tra il 1792 e il 1824, un’epoca di grandissimi cambiamenti in cui il progresso si scontra con le tradizioni del vecchio mondo rurale e il governo dispotico è determinato a fare dell’Inghilterra un potente impero commerciale.

A Kingsbridge l’industrializzazione si fa rapidamente strada riducendo alla miseria la maggior parte della popolazione dedita alla manifattura tessile, la principale fonte di reddito della città. La vita di un gruppo di famiglie collegate tra loro viene stravolta dalla nuova era delle macchine, mentre imperversa la guerra con la vicina Francia di Napoleone Bonaparte che giunge alla sua epocale conclusione con la battaglia di Waterloo. Scoppiano le rivolte del pane, gli scioperi e la ribellione contro l’arruolamento forzato nell’esercito.

Una coraggiosa filatrice, un ragazzo geniale, una giovane idealista che fonda una scuola per bambini disagiati, un commerciante di tessuti travolto dai debiti del padre, una moglie infedele, un operaio ribelle, un artigiano intraprendente, un vescovo inetto, un ricco imprenditore senza scrupoli sono solo alcuni dei personaggi che animano questa storia indimenticabile.

Eroine ed eroi carismatici combattono per un futuro libero dall’oppressione, personaggi cattivi e perversi cercano di mantenere ad ogni costo i loro privilegi in un complesso intreccio ricco di dettagli storici accuratamente documentati.

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L’alchimista. Graphic novel
Paulo Coelho

Il capolavoro di Paulo Coelho, tradotto in 56 lingue e dopo oltre cento milioni di copie vendute, arriva in libreria in una nuova versione a fumetti.

Creato dal gruppo di disegnatori DreamMaker no.9, guidati dalla talentuosa e giovane illustratrice cinese Liu Xiaoying, l’affascinante viaggio di Santiago ritorna sotto forma di manga, con splendidi disegni che uniscono il segno orientale alla forza ispirazionale dell’opera originale.

Dall’Andalusia alle piramidi insieme a Santiago alla ricerca del tesoro che potrebbe cambiargli la vita, riviviamo assieme all’indimenticabile protagonista creato da Paulo Coelho la sua avventura in una forma nuova e appassionante.

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Quattro giorni o sempre
Sabrina Gabriele

Un romanzo audace e incalzante su un amore assoluto: quello tra due donne che finiranno per rincorrersi tra le luci sfavillanti di New York e le strade delle maggiori capitali europee.

La storia ha inizio a New York sui toni leggeri, frivoli e patinati di una festa di matrimonio. Fra gli ospiti Vittoria, arrivata da Londra insieme alla sfacciataggine della sua giovinezza, ed Elettra, triestina, borghese, degna rappresentante di una vita coniugale appagante e consolidata. Incorniciate dalla maestà della metropoli americana, le loro vite si confondono in un amore assoluto, primitivo ed eterno già dal momento delle presentazioni. Il tempo delle due amanti si dilata quindi nelle distanze, attraverso le maggiori capitali europee, si insinua fra le persone intrecciate alle loro vite, si snoda in un prima e in un dopo ricalibrati sull’idea, fino al loro incontro inconcepibile, di un amore sgangherato, fragile, perfetto.

Una narrazione di dipendenza euforica, di segreti e tradimenti. Un ritmo incalzante di cuori al galoppo, di orgasmi sospesi, di esistenze sbranate a morsi che non conoscono giusti mezzi, di un amore trasfuso come una sostanza clandestina, iniettata nel sangue della vita, a celebrarla e ad abusarne in nome di un tempo eterno, assoluto e impossibile.

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