Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Un giorno nato per ricordare le vittime dell’Olocausto e per interrogarsi sul perché della Shoah e della discriminazione dell’uomo contro altri uomini.

Ogni anno, il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria, ovvero la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”. La ricorrenza internazionale è stata istituita il 1° novembre 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Proprio il 27 gennaio 1945, infatti, le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

A seguire, una selezione di romanzi, saggi e biografie, che possono aiutare a non dimenticare la tragedia della Giorno della Memoria

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LA SOLA COLPA DI ESSERE NATI – Liliana Segre, Gherardo Colombo

«Per me è molto importante sentirmi sulla tua stessa strada. Perché hai vissuto ciò che io ho solo letto, e perché avendolo vissuto non hai assecondato l’istinto di rispondere all’odio con l’odio».
«Non abbiamo bisogno di eroi, serve però tenere sempre viva la capacità di vergognarsi per il male altrui, di non voltarsi dall’altra parte, di non accettare le ingiustizie».

Liliana Segre ha compiuto da poco otto anni quando, nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali, le viene impedito di tornare in classe: alunni e insegnanti di «razza ebraica» sono espulsi dalle scuole statali, e di lì a poco gli ebrei vengono licenziati dalle amministrazioni pubbliche e dalle banche, non possono sposare «ariani», possedere aziende, scrivere sui giornali e subiscono molte altre odiose limitazioni.
È l’inizio della più terribile delle tragedie che culminerà nei campi di sterminio e nelle camere a gas.

In questo dialogo, Liliana Segre e Gherardo  Colombo ripercorrono quei drammatici momenti personali e collettivi, si interrogano sulla profonda differenza che intercorre tra giustizia e legalità e sottolineano la necessità di non voltare mai lo sguardo davanti alle ingiustizie, per fare in modo che le pagine più oscure della nostra storia non si ripetano mai più.

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DOV’È ANNE FRANK? – Ari Folman, Lena Guberman

Dopo aver realizzato il graphic novel tratto dal Diario di Anne Frank, il regista israeliano Ari Folman, affiancato dalla disegnatrice Lena Guberman, racconta di nuovo la storia di Anne.

Questa volta però lo fa da un punto di vista originale e insolito, quello di Kitty, l’amica immaginaria a cui sono confidati i segreti del Diario. E attraverso il suo sguardo sognante e determinato ci restituisce tutta la scottante attualità del messaggio di Anne.
Un messaggio che dobbiamo tornare ad ascoltare per far sì che le tragedie della Storia non si ripetano. «Non puoi saperlo, Anne, ma oggi il tuo nome è conosciuto in tutto il mondo; tutti hanno letto il tuo diario, quel diario che mi è sempre vicino e che ora è il mio cuore pulsante. E anche se non ti sarà di grande conforto, posso dire che un altro dei tuoi sogni – il sogno di innamorarti – è diventato reale per me grazie all’incontro con Peter. E il mio Peter sta facendo tutto il possibile per realizzare un altro dei tuoi splendidi sogni: aiutare altri bambini come te che ancora oggi soffrono nel mondo, vittime delle armi e delle stragi compiute dagli uomini. Gli stessi uomini che tu credevi fossero fondamentalmente buoni, benché avessero inventato la guerra e i suoi orrori» (Kitty).

In una notte di tempesta, nella casa di Anne Frank ad Amsterdam, ormai diventata da decenni un visitatissimo museo, d’improvviso, all’interno della stanza dove è conservato l’oggetto più prezioso di tutti, il manoscritto del Diario, prende corpo la figura di una ragazzina. Ha una chioma di capelli rosso brillante ed è vestita in modo strano per i nostri tempi: è Kitty!
L’amica immaginaria a cui Anne ha scritto per due anni si materializza in carne e ossa e ci accompagna in un viaggio sospeso tra passato e presente.
Riviviamo con lei i momenti della sua amicizia con Anne: le gioie e le tribolazioni del loro rapporto, i tanti istanti magici di un legame intimo e speciale come nessun altro. Scopriamo insieme a lei, ignara di tutto, la tragica sorte che è toccata alla famiglia Frank.
E insieme a lei fuggiamo, perché le autorità la scambieranno per una ladra che ha rubato il Diario; imbattendoci nelle vite dei tanti in fuga da violenze e guerre che oggi sono costretti a nascondersi, come Anne si era nascosta al tempo dei nazisti.

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DIARIO – Anna Frank

28 marzo 1944. Dall’esilio londinese il ministro olandese dell’Istruzione lancia un appello ai connazionali perché conservino ogni testimonianza utile a raccontare quanto sta accadendo nei Paesi Bassi occupati dai nazisti.
Ad ascoltarlo c’è un’adolescente ebrea che vive ad Amsterdam in un nascondiglio. Il suo nome, oggi universalmente noto, è Anne Frank.

Anne ama scrivere, da grande vuole fare la giornalista o la scrittrice, e ne ha tutte le doti; compone qualche racconto, ma soprattutto da circa due anni tiene un diario: un testo intimo, destinato solo a se stessa, che definisce «la confessione di un brutto anatroccolo».
Ma a partire da quel giorno, in cui scopre il valore della memoria, la «bambina di Amsterdam» si dedica consapevolmente a riscriverlo, il diario, per conferirgli valore eterno di testimonianza.
Gli dà forma epistolare, dei personaggi e anche un titolo, “La casa sul retro”; ne controlla lo stile e ordina il materiale in vista di un pubblico, di futuri lettori.

Preziosa fonte storiografica e precoce laboratorio di scrittura, il Diario, nella sua duplice redazione (A e B), mette in luce tutta la valenza umana e letteraria di un «libro composto sul confine dell’abisso».
Introduzione di Alberto Cavaglion.

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COME FOGLIE AL VENTO – Riccardo Calimani

Lo struggente racconto di un nonno ai nipotini è l’occasione per ripercorrere i giorni drammatici delle persecuzioni contro gli ebrei veneziani, in una testimonianza in cui il ricordo personale si alterna ai documenti e agli avvenimenti pubblici dell’epoca, e che restituisce non solo la storia di quegli anni, ma anche il senso di straniamento e incredulità delle vittime della Shoah.

Proprio come le foglie al vento, anche le donne e gli uomini evocati nel racconto sono travolti da una forza superiore, violenta, incomprensibile, e da un orrore inimmaginabile.
Molte cose, infatti, fino alla fine della Seconda guerra mondiale, non si sono sapute, e anche quello che si sapeva era troppo terribile per essere creduto, e chi ha vissuto in quegli anni ha preso coscienza di quella tragica realtà a poco a poco, tra incertezze e contraddizioni.

Riccardo Calimani, uno dei massimi studiosi ed esperti di Venezia e della storia degli ebrei italiani, fonde in questo libro la dimensione privata con quella storica, e dà vita così a una memoria famigliare e nello stesso tempo a una ricostruzione rigorosa e densa degli anni più terribili del Ventesimo secolo.

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SE QUESTO È UN UOMO – Primo Levi

Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò “Se questo è un uomo” nel 1947.
Einaudi lo accolse nel 1958 nei “Saggi” e da allora viene continuamente ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo.

Testimonianza sconvolgente sull’inferno dei Lager, libro della dignità e dell’abiezione dell’uomo di fronte allo sterminio di massa, “Se questo è un uomo” è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche.

È un’analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell’umiliazione, dell’offesa, della degradazione dell’uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.

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SULLE ALI DELLA SPERANZA – Bruna Cases, Federica Seneghini

Nel 1943 Bruna Cases aveva solo nove anni quando con la famiglia riuscì a trovare rifugio in Svizzera grazie ad alcuni “contrabbandieri”, uomini che per denaro accompagnavano al confine profughi ebrei e perseguitati. In quei giorni concitati la piccola Bruna prese appunti ovunque per non dimenticarsi di nulla e, una volta in salvo, li trasformò nel suo personale diario di fuga.

Oggi, partendo proprio da quelle pagine di paura e di speranza, Bruna condivide con noi la sua testimonianza: dalle Leggi razziali del 1938 e le crescenti difficoltà per tutta la sua famiglia, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e i bombardamenti su Milano, fino alla decisione più sofferta: lasciare l’Italia e provare a raggiungere un Paese neutrale.

Un racconto fatto di piccoli e grandi dettagli che, con la sua semplicità nel descrivere un sapone ricavato dalle castagne, la gioia nel ricevere un paio di banane o un mazzo di carte, permette a noi lettori di scoprire particolari ancora inediti di una delle pagine più drammatiche nella storia dell’umanità.

Età di lettura: da 10 anni.

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