Dieci libri per scoprire il Premio Strega

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Fin dalla nascita il Premio Strega è stato indice dei gusti letterari degli italiani. Di seguito proponiamo dieci straordinari libri, campioni della letteratura contemporanea nostrana, da leggere almeno una volta nella vita per scoprire la storia del Premio letterario più importante d’Italia.

Il colibrì di Sandro Veronesi

Come può l’uccello più piccolo al mondo, capace di rimanere fermo in aria immobile battendo le ali con frenesia. in realtà l’immobilismo è frutto di un lavoro importante, che gli permette anche di fare altro. Come Marco Carrera, un uomo dall’esistenza dolorosa e che però non si arrende mai.
E così comincerà il suo periplo costante e determinato per diventare un uomo più saldo, più coraggioso. Un uomo capace di permanere in aria apparentemente da fermo. Un uomo nuovo.

Le otto montagne di Paolo Cognetti

Ci sono due amici e due vite che scorrono parallele e riflesse. Pietro vive in città, ha un carattere particolare e due genitori che hanno visto nascere, imprevedibilmente, il loro amore ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna diventa testimone di un sentimento forte ogni oltre umana difficoltà. Questo luogo fuori dal tempo e dallo spazio, colmo naturalmente di bellezza e meraviglia diverrà il porto solido di Pietro. Che qui – a Grana, ai piedi del Monte Rosa- conoscerà Bruno.
Da qui si dipanerà la storia e la formazione dei due, la lezione enorme che la montagna silente soltanto può dare. La magia che lascia un’eredità preziosa, seppur non apparentemente immediata. E da qui, tra allontanamenti e riavvicinamenti, scaturirà il senso vero del vivere.

Non ti muovere di Margaret Mazzantini

In una giornata di pioggia qualunque una quindicenne cade dal motorino. La corsa folle in ospedale, lo stesso dove suo padre lavora come chirurgo. Un destino che in un secondo muta, un genitore che si schianta contro un momento incontrovertibile e al tempo stesso terribile. Tutto cambia, nulla resterà uguale. La sua carriera, un pigro matrimonio con una giornalista. La violenza che lo investe e che diventa condivisione, con la figlia Angela, di dolorose rivelazioni.
Un mutamento imprevisto ed imprevedibile, potente come tsunami e leggero come piuma di piombo.

M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati

Un’impresa già delineare una figura tanto controversa. Figuriamoci raccontarne le spinte che lo animano, le premesse che scriveranno ciò che, poco dopo, sarebbe diventato. Benito Mussolini intuisce le stanchezze di un Paese stufo di caste politiche ed ignoranti.
E in questo caos di amatori e amanti, squadristi, socialisti ed anarchici trova un senso e una direzione a una pagina di storia che si fa romanzo. Senza filtri, nella logica di sviluppare la narrazione di un personaggio da romanzo che, però è in realtà l’uomo che più d’ogni altro ha inciso su punti nodali della storia d’Italia negli anni Venti e del fascismo.

Stabat mater di Tiziano Scarpa

Cecilia vive in un orfanotrofio ed è insonne. La sua vita quotidiana si divide tra le performance al violino, in chiesa e i fantasmi e i pensieri che di notte le tolgono l’agio del riposo. Qui ha inizio una seconda vita, remota e misteriosa, che sulle note della musica la conduce verso un luogo arcano e misterioso. Pregno di musica e di ricordi, quelli della madre defunta. Un caro ristoro che però imprigiona lei e le altre allieve in un ripetitivo oggi.
Almeno fin quando non arriva un nuovo insegnante di violino. Un giovane sacerdote che si chiama Antonio Vivaldi e che incoraggerà involontariamente l’acerba allieva a prendere in mano la sua vita e provare a farne un cambio di rotta reale.

Due vite di Emanuele Trevi

Questa è la storia di un incontro tra due vite. Di due esistenze che non esistono più nella vita terrena eppure sono destinate a permanere nei ricordi. Questo è il racconto di Rocco Carbone e di Pia Pera, amici dello scrittore. Due vite diverse, due fisicità, due caratteri, due stili, due condotte differenti. Che, però, a un certo punto, non possono fare a meno di incrociarsi e mutare, evolvendosi.
Qui ha inizio la magia, quell’eredità che – tra letteratura e fruttuosi scambi – li legherà indissolubilmente l’uno all’altro. Fino a che un sentimento non farà il suo corso, aprendo nuovi scenari.

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano

Emozione, tenerezza, profondità, speranza. Due vite apparantemente lontane. Eppure c’è un sottile filo rosso che lega due destini. Quello di Alice, una bambina che suo malgrado si esercita per sciare, pur non volendolo davvero. Paura e senso di straniamento saranno le micce che innescheranno la sua rovinosa caduta fuori pista. Poco più in là Mattia, che ha una sorella gemella ritardata, prova vergogna per la sua condizione e dunque evita di coinvolgerla in attività ludiche con i compagni. Alice e Mattia si incontreranno, inspiegabilmente.
Sembra quasi il naturale epilogo di due numeri fuori dal comune, quei primi gemelli che camminano a un passo dall’altro. Ma senza mai davvero entrare in osmosi.

Come Dio comanda di Niccolò Ammaniti

C’è una storia fatti di equilibri tra opposti. Che però ha una trama che sembra reggere: Rino e Cristiano sono visibilmente diversi in aspetto e carattere. Uno, trentasei anni portati male, è il padre violento e xenofobo. L’altro, il figlio, è un tredicenne molto introverso e fin troppo intollerante verso i bagordi del genitore. Lo sfondo è un nord est desolato ed opprimente, eppure il seminato, come la traiettoria, sembrano ostinatamente inchiodati a un destino già scritto.
Fino a quando, la solitudine e il disagio iniziano ad essere scalfiti da due amici, Quattro Formaggi e Danilo e dall’incontro con una giovane ragazza bionda, oltre che dalla prospettiva di un colpo che potrebbe capovolgere le vite di tutti.

Caos calmo di Sandro Veronesi

Cosa accade quando un sasso si schianta contro l’acqua? Che le onde si generano, si propagano. L’inizio del caos, oltre la calma. La quiete dopo un prologo di mareggiata.
Pietro Paladini, uomo apparentemente compiuto e realizzato, deve stravolgere ogni sua assodata abitudine. Moglie, figlia, professione messe in discussione da una sconosciuta. Che genera in lui imprevedibili interrogativi. Erodono ogni granitica certezza, riscriveranno il finale, cambieranno un percorso in apparenza incontrovertibile.

Canale Mussolini. Parte prima di Antonio Pennacchi

La storia di un popolo e del coraggio di cambiare, lasciando indietro il bene e il male. Una lettera a una bambina nata, ironica, accorata, spiazzante, pregna di pietas: la cara Latina.
Ogni scritto di Antonio Pennacchi intendeva evocare – e fors’anche proteggere – i suoi cari morti, la storia ad essi connessa, gli insegnamenti di vita che sempre stimolarono la sua infinita, intelligente, superba creatività. L’uomo e il personaggio qui si fanno tutt’uno per narrare la saga dei Peruzzi. Armida, Pericle e il loro disgraziato e caparbio vivere dedicandosi totalmente al dovere e alla bonifica delle Paludi pontine. Una lettera alla famiglia, il modo più insolito per lasciare loro il bene e il monito.
Attraverso l’epopea di eroi del quotidiano che furono gli avi suoi, artefici e testimoni di un comunque andare. Oltre ogni tempo e ogni spazio, in un luogo caro a lui fino all’ultimo respiro. Quel canale che fu ed è stato prologo e compimento di ogni benedetta epifania, scintilla di ogni piccola cosa preziosa della sua esistenza, innesco di ogni ricordo caro, eco di ogni memoria impressa su carta, suo estremo saluto anzitempo.

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