OPEN, la biografia di Andrè Agassi, conquista anche la critica!

Andrè Agassi vince ancora. Questa volta non su un campo di tennis, sport dal quale si è ritirato nel 2006 a conclusione di una carriera memorabile, ma nel mondo dell’editoria e, se vogliamo, della cultura.

Raramente, in effetti, capita di sentire tanti intellettuali, critici e scrittori dare un giudizio positivo così unanime su un’opera tanto particolare e considerata piuttosto fuori dagli schemi rispetto ad un più classico romanzo o saggio, quale può essere la biografia di un personaggio sportivo.

Beh, Agassi lo showman, la rockstar del tennis (come lo definì negli anni ’80 McEnroe),  è riuscito anche in questa impresa: rovesciando gli schemi tradizionali, portando il suo memoir senza censure ai vertici delle classifiche internazionali e rendendolo, per molti intellettuali, uno dei libri ‘must’ di questa stagione editoriale.

E’ davvero un libro strepitoso, sorprendente, e non occorre essere appassionati di tennis o fan di uno dei tennisti più forti di sempre per farsi letteralmente conquistare dalla sua storia.

Alessandro Baricco ha inaugurato la neonata rubrica letteraria su “Repubblica”, inserendo il libro tra le cinquanta migliori letture degli ultimi 10 anni e sdoganando una lunga serie di ammiratori “doc” dell’Agassi scrittore:  “Un Agassi che non ti saresti mai aspettato e che non smette un attimo di parlare. Se parti, non scendi più fino all’ultima pagina. Roba che i famigliari protestano e sul lavoro non combini più un granché. In genere, quando un libro riesce a ottenere un simile risultato contiene una di queste quattro domande: chi è l’assassino? Il protagonista troverà se stesso? Ma alla fine si sposeranno? Chi dei due vincerà? Pallina dopo pallina, volano le domande e le risposte sulla vita, schizzano sul cemento dei pensieri, e alla fine quella a cui assisti è un’unica, grande, affascinante partita giocata da un ragazzo contro il buco nero che si porta dentro: che poi è la stessa partita che giochiamo tutti, lo si voglia o no. Ne ho letto infiniti resoconti, e quello di Agassi ha una sua elementare bellezza sintetica che vale più di mille centrini letterari

Alessandro Piperno così ne ha scritto sul “Corriere”: “Il problema con i libri che ami è che non smetteresti mai di citarli. Per farvi capire quanto mi sia piaciuto avrei la tentazione di fare un gigantesco copia/incolla. Ma credo sia più pratico limitarmi a consigliarvene l’acquisto. Come ogni libro americano che si rispetti è un’opera sulla caduta e sulla redenzione. Ma, a ben vedere, non è questo il dato più significativo. Ciò che Agassi sa raccontare meglio è il senso di tedio e gratuità che non smette di assediarci. E che, paradossalmente, rende amare sia le vittorie sia le sconfitte

Francesco Longo sul “Riformista”: “La biografia di Agassi è la rivelazione di un’anima.  Spinto dal desiderio di liberarsi del «vuoto» che Agassi decide di rivedere la sua vita, scrivendo questa biografia vertiginosa, appassionante e in molti punti commovente. E’ una grande epopea dal sapore letterario. Per ora è il miglior libro del 2011

Ecco a voi un estratto: OPEN, 1°capitolo

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