Archivi per la categoria ‘Premi Letterari’

La cinquina del premio Campiello 2022

Nella cinquina del premio Campiello 2022 Antonio Pascale, Fabio Bacà, Daniela Ranieri, Bernardo Zannoni ed Elena Stancanelli

Palazzo del Bo’ di Padova ha ospitato la cerimonia di selezione della 60esima edizione del Premio Campiello. La Giuria dei Letterati (con alcune novità), composta da personalità del mondo letterario, giornalistico ed accademico, presieduta quest’anno da Walter Veltroni, nel corso di un evento pubblico ha scelto così i cinque romanzi di narrativa italiana (tra quelli pubblicati nell’ultimo anno), a cui verrà assegnato il Premio Campiello – Selezione Giuria dei Letterati.

LA FOGLIA DI FICO di Antonio Pascale



«Negli anni ho cominciato a pensare che qualunque strada si possa intraprendere per la felicità, questa debba necessariamente passare per una pineta. Una pineta da attraversare e un mare da raggiungere». C’è in questo libro l’invenzione di una forma, felicissima e leggera: il racconto in fiore, dove ogni uomo si staglia come un albero, a braccia aperte sotto il cielo. Una ramificazione di storie, intrecciate come l’edera, antiche come il grano, contorte e nodose e belle come i tronchi di olivo. Imparando a leggere le piante forse si scorgono le donne e gli uomini così come sono, nel ciclo spontaneo della loro natura, contraddittoria e vitale. Entrate sotto l’ombra dei rami in fiore: qui ci siete voi.

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NOVA di Fabio Bacà



Del cervello umano, Davide sa quanto ha imparato all’università, e usa nel suo mestiere di neurochirurgo. Finora gli è bastato a neutralizzare i fastidiosi rumori di fondo e le modeste minacce della vita non elettrizzante che conduce nella Lucca suburbana: l’estremismo vegano di sua moglie, ad esempio, o l’inspiegabile atterraggio in giardino di un boomerang aborigeno in arrivo dal nulla. Ma in quei suoni familiari e sedati si nasconde una vibrazione più sinistra, che all’improvviso un pretesto qualsiasi – una discussione al semaforo, una bega di decibel con un vicino di casa – rischia di rendere insopportabile. È quello che tenta di far capire a Davide il suo nuovo, enigmatico maestro, Diego: a contare, e spesso a esplodere nel modo più feroce, è quanto del cervello, qualunque cosa sia, non si sa. O si preferisce non sapere.

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STRADARIO AGGIORNATO DI TUTTI I MIEI BACI di Daniela Ranieri



Una donna in dialogo perpetuo con sé stessa e con il mondo disegna una mappa delle sue ossessioni, del suo rapporto con l’amore e con il corpo, serbatoio di ipocondrie e nevrosi: il nuovo romanzo di Daniela Ranieri è un diario lucido e iperrealistico, in cui ogni dettaglio, ogni sussulto di vita interiore è trattato allo stesso tempo come dato scientifico e ferita dell’anima. Dalla pandemia di Covid-19 alla vita quotidiana di Roma, tutto viene fatto oggetto di narrazione ironica e burrascosa, ma in special modo le relazioni d’amore: le tante sfaccettature di Eros – l’incontro, il flirt, il piacere, le convivenze sbagliate, la violenza, l’idealizzazione, la dipendenza, l’amore puro – vengono sviscerate nello stile impareggiabile dell’autrice, un misto di strazio, risentimento, ironia impastati con la grande letteratura europea (e non solo). E forse è proprio la lingua di Daniela Ranieri il vero protagonista di questo “Stradario aggiornato di tutti i miei baci”, una lingua ricchissima di echi gaddiani, di irritazioni à la Thomas Bernhard, di citazioni, e allo stesso tempo inquietantemente diretta e inaudita, una lingua la cui capacità di nominare e avvicinare le cose è pari soltanto alla sua potenza nel distruggerle. Lo Stradario di Daniela Ranieri non è solo un romanzo: ha la sostanza di un corpo vivente che abita nel mondo, di una voce che avvince e persuade con la forza della grande letteratura.

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I MIEI STUPIDI INTENTI di Bernardo Zannoni



«Esistono vari modi di strillare un libro magnifico. Ma solo un modo è giusto per “I miei stupidi intenti”: leggetelo, leggete questo romanzo in stato di grazia». Marco Missiroli. Questa è la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall’uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d’inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola. Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall’istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un’anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne. I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri.

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IL TUFFATORE di Elena Stancarelli



Nel tuffatore convivono eleganza e passione per il rischio. Raul Gardini aveva imparato da ragazzino a tuffarsi dal molo di Ravenna. Bello, seduttivo, sempre abbronzato, erede acquisito di una delle più potenti famiglie industriali italiane, aveva l’ambizione di cambiare le regole del gioco e la spregiudicatezza per farlo. Spinto dal desiderio, dall’ossessione di andare più dritto e veloce verso la risoluzione di qualsiasi problema. A qualunque costo. Elena Stancanelli racconta la parabola di Raul Gardini come il romanzo di una generazione scomparsa, fatta di uomini sconfitti dalla storia, fieri del loro coraggio, arroganti, pronti a rischiare fino all’azzardo. Uomini a cui era difficile resistere. La vicenda di un imprenditore partito da Ravenna per conquistare il mondo entra nella vita e nei ricordi della scrittrice, intreccia le canzoni di Fabrizio De André, si muove sullo sfondo di una provincia romagnola tra fantasmi felliniani, miti eroici, ascese improvvise e cadute rovinose. Intorno, i sogni di gloria di un paese che guarda all’uomo della provvidenza con speranza prima, e con sospetto poi. Fino a quando tutto crolla. E il tuffatore resta lassù, da solo, sospeso in volo tra la vita e la morte.

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Premio Campiello 2012: i 5 romanzi finalisti


Sono stati selezionati i 5 libri in corsa per il PREMIO Campiello 2012 che verrà assegnato il prossimo primo settembre.
Durante le selezioni di ben 206 romanzi in lizza, è stato premiato come Miglior Opera Prima Il trono vuotodell’esordiente Roberto Andò.

La giuria, presieduta da Massimo Cacciari, ha scelto i cinque finalisti della 50° edizione del Premio Campiello.
Ecco la cinquina dei titoli in gara:

La collina del vento, di Carmine Abate – Mondadori
Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l’invidia violenta degli uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria resistenza ai soprusi è Michelangelo Arcuri, che molti anni dopo diventerà il custode della collina e dei suoi inconfessabili segreti.

Più alto del mare, di Francesca Melandri – Rizzoli
Anni 70. Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace, e Paolo, ex professore di filosofia con un peso nel cuore. Salgono su un furgone. Sono diretti al carcere di massima sicureza.
Con questo romanzo Francesca Melandri continua la sua ricerca tra gli interstizi della storia, raccontandoci anni che pesano anche se li vogliamo lontani, inattuali. Il suo sguardo recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione. E le accompagna fino a una notte in cui i destini che sembravano scritti si prendono la loro rivincita.

Il senso dell’elefante, di Marco Missiroli – Guanda
Pietro è il nuovo portinaio, ha lasciato all’improvviso la sua Rimini per affrontare un destino chiuso tra le mura del palazzo su cui sta vegliando. Era prete fino a poco tempo prima, ora è custode taciturno di chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini, un giovane medico che vive con moglie e figlia al secondo piano. Perché Pietro entra in casa di Martini quando non c’è? Perché lo segue fino a condividere con lui una verità inconfessabile? Il segreto che li unisce scava nel significato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco


Tutti i colori del mondo, di Giovanni Montanaro – Feltrinelli

1881, Gheel, anche conosciuto come “il paese dei matti”. Teresa Senzasogni non è pazza, ma come tale è stata registrata per poter godere, come è uso in quel villaggio fiammingo, dell’ospitalità della famiglia Vanheim. Tersa incontra in quel luogo di follia un uomo schivo e rude, ma con lo sguardo acceso: Vincet Van Gogh.
Il romanzo di Giovanni Montanaro è una lunga letterache si trasforma in una storia di anime in gabbia, di sentimenti che vogliono lasciare il segno e di un bisogno di libertà grande quanto l’immaginazione che lo contiene.

Nel tempo di mezzo, di Marcello Fois – Einaudi
L’approdo: un ritorno obbligato alla terra di origine sconosciuta tutta da riscoprire ma già presente nei geni del protagonista, Vincenzo con un cognome tutto sardo Chironi. Le vicende sue e dei personaggi a cui si riferisce, il nonno ferraro, la zia, si svolgono tra la speranza e il dolore consapevole di vivere. La saggezza degli avi, il riscatto di una donna, un paese. Il processo di formazione di un uomo e poi, finalmente, l’incontro con l’Amore.

Premio Bancarella Sport 2012: i 6 libri finalisti

Cinquantadue titoli della produzione editoriale del settore sportivo 2011 presi in esame. E ora la Giuria del “Premio Bancarella Sport” ha ufficializzato i sei titoli che rimangono in gara per la 49 edizione del premio.

Sono in gara:

La storia balorda di Marco Ballestracci, Instar Libri.

Casimiro Stablinski, figlio di Leopoldo, e nel 1978 i mondiali di calcio sbarcano nella sua città, Rosario. Mentre gli europei chiudono gli occhi sulla guerra sporca dei generali, Casimiro diventa vittima inconsapevole della repressione: il gioco del potere si infila negli stadi, esce per le strade e colpisce senza preavviso. In svariati decenni si intrecciano le vicende di due continenti, quelle piccole e quelle grandi, in una cavalcata romanzesca che cerca il bandolo della storia tra le più avvincenti prodezze sportive del secolo.

Volevo solo giocare al calcio di Pierdomenico Baccalario, Mondadori
Adriano ama giocare a calcio. Se non fosse poverissimo non farebbe altro da mattina a sera. Ma le necessità della famiglia vengono prima di tutto. Prima della sua felicità, prima dei suoi diritti di ragazzo. Un bel giorno c’è il torneo fra i quartieri della città di Port Ferreira. Lui e il fratello Edievaldo si iscrivono con la loro squadretta di amici. Adriano è il centravanti della Lotto Selvaggio, e segna. Segna a ripetizione. La sera prima della finale, a casa Pinto bussa un signore che di mestiere fa l’osservatore per la Uniao Sao Joao, una squadra di terza divisione. In quel momento Adriano capisce che papà aveva ragione… “Volevo solo giocare a calcio” è la vera storia di Adriano Ferreira Pinto, stella brasiliana dell’Atalanta.

Se no che gente saremmo di Gianfelice Facchetti, Longanesi
Gianfelice ci mostra che correndo ostinatamente dietro i propri sogni si può costruire una vita esemplare. Scorrono così, in un’emozionante moviola, le immagini del capitano dell’Italia che ha battuto la Germania 4 a 3, i grandi derby con la maglia dell’Inter, le sfide con il russo Cislenko, il magico mondo delle figurine e il calcio eroico di una volta.


Testa alta due piedi – Storie di calciomercato
di Franco Esposito, Absolutely Free Editore;
L’Italia si nutriva di fermenti e andava in vacanza in Topolino. Siano benedetti gli inventori del calciomercato: un bizzarro Principe palermitano e un signore trevigiano profondo conoscitore del pallone. La fiera dei piedi, circo e luna park.

La partita di Stefano Ferrio, Feltrinelli;
Trentatré anni sono una vita. Quei ragazzi che si bullavano dopo un gol con le ragazze assiepate sulle tribune di fortuna hanno preso strade diverse: alcuni si sono buttati in politica, uno è morto per droga, un altro è missionario, c’è chi fa l’avvocato dell’alta borghesia, un altro fa il medico e un altro ancora marcisce in galera. La vita li ha investiti in pieno, lasciando cicatrici e speranze spezzate, figli amati e un filo di memorie che si annoda a un “noi”, antico e nuovo. Quanta vita e quante vite in questa sfida. Epica come una battaglia dell’Iliade. Quei ragazzi diventati adulti sono pronti a riprendere la Partita Interrotta di trentatré anni prima.

Passi da gigante di Dino Meneghin con Flavio Vanetti, Rizzoli.
5 settembre 2003, data d’ingresso di Dino nella Hall of Fame di Springfield, “l’arca della gloria del basket”? Da qualsiasi punto si scelga di iniziare a raccontarla, la carriera di Dino Meneghln resta inimitabile. Il libro ci offre l’occasione di ripercorrerla per la prima volta… dall’alto, insieme con Dino, ma anche di scoprire un basket di uomini veri e ragazzi terribili.

Il verdetto spetterà alla “Grande  Giuria”  composta da personalita’ della cultura, dello sport e del giornalismo,  librai di tutta Italia.

Libri novità: Baricco, Mazzucco ed Emanuele Trevi in odor di Premio Strega

tre volte l'alba libro di alessandro bariccoUna gran bella selezione di temi e autori per la settimana letteraria che chiude il mese di Marzo.
Cominciano a profilarsi tra i libri più venduti quelli designati per il prossimo Premio Strega. In pole position, tra i libri novità della setttimana, troviamo Emanuele Trevi.
Il ritorno di Melania Mazzucco non deluderà i  lettori più appassionati della scrittrice romana, già finalista per il Premio Strega nel 1996 e che poi si aggiudica nel 2003 con il romanzo “Vita”.
Altra gradita new entry è senz’altro Alessandro Baricco che dopo i successi di “Mister Gwyn” torna con questo romanzo che ne quasi un “sequel”, ma come spiega l’auore stesso:
“si tratta di una storia autonoma e compiuta. Ciò non toglie tuttavia che, nella sua prima parte, mantenga ciò che Mr Gwyn prometteva, cioè uno sguardo in più sulla curiosa vicenda di Jasper Gwyn e del suo singolare talento”.

Limbo di Mazzucco Melania G.

Prezzo di copertina: € 18,50
Prezzo scontato: € 15,73
Risparmio: € 2,78

Melania Mazzucco ha scritto un grande romanzo del nostro tempo, una storia d’amore e di guerra in cui la vita corre anche quando sembra essersi fermata. Epico e appassionante, ci interroga sulle nostre scelte, sulle nostre responsabilità di uomini e su cosa significhi, oggi, essere italiani.

Manuela ha i capelli a spazzola e un sorriso da bambina, il corpo di un’atleta e le stampelle. Ha comandato un plotone di trenta uomini nel deserto dell’Afghanistan, e adesso cammina da sola lungo la spiaggia di Ladispoli. Le hanno dato un compito, dopo l’attentato a cui è sopravvissuta: ricordare. Gli occhi dei suoi soldati chiusi dentro il Lince, in quel labirinto di polvere e di pietre. Il coraggio, i dubbi e la paura. L’ostilità di un popolo paziente, che ha nel tempo la sua arma più forte. C’è un uomo che guarda Manuela fumare, ogni sera, dal balcone. Proprio come lei, aspetta di capire da dove si ricomincia a vivere.Watch About Scout (2015) Full Movie Online Streaming Online and Download

Qualcosa di scritto di Trevi Emanuele

Prezzo di copertina: € 16,80
Prezzo scontato: € 14,28
Risparmio: € 2,52

Candidato al Premio Strega 2012. Pier Paolo Pasolini come mito, spettro, ossessione e modello inaccessibile. Emanuele Trevi sposa il romanzo, l’autobiografia e la critica letteraria in un’opera unica, intima e profonda

Il protagonista di questa storia, le sue vicissitudini, le sue aspirazioni e la sua vita ruotano intorno a uno dei più grandi intellettuali del XX secolo, Pier Paolo Pasolini. Si tratta di un curioso fenomeno di “conoscenza indiretta”: il protagonista lavora alla ‘Fondazione Pasolini’ con Laura Betti – intima amica dello scrittore e attrice dei suoi film – e il suo maggiore oggetto di studio è Petrolio, il fascinoso libro a cui Pasolini lavora dal 1972 fino alla sua morte. Tutto ciò porta il protagonista a percepire lo scrittore, con la sua opera multiforme dispiegata di fronte a lui, come un vero e proprio spettro. Petrolio è infatti qualcosa in più di un’opera che si aggiunge alle altre di Pasolini; è piuttosto una protesi del suo corpo che serve a sperimentare condizioni della vita prima impossibili. Davanti a questa grandezza, la vita del protagonista ne sembra in qualche modo una replica comica e incruenta. Lui sta per compiere trent’anni, sta per pubblicare il suo primo libro e la sua vita scorre tra due poli femminili che gli impongono un confronto con il defunto scrittore: la Betti lo accusa di ipocrisia e mancanza di carattere, e la donna che ama, invece, gli chiede insistentemente di picchiarla. Ma lui, colpevolmente, non riesce a farlo.

Un uso qualunque di te di Rattaro Sara

Prezzo di copertina: € 12,00
Prezzo scontato: € 10,20
Risparmio: € 1,80

Un’emozionante confessione femminile, così autentica da lacerare il cuore. Un romanzo potente, duro ed estremamente commovente

Una famiglia borghese apparentemente serena è quella formata da Viola, Carlo e dalla diciassettenne Luce: grandi occhi spalancati verso il futuro. Distratta madre e moglie, Viola coltiva mille dubbi sul suo presente e troppi rimpianti camuffati da consuetudini. Carlo, invece, è un marito presente e innamorato e la solidità del legame familiare sembra dipendere soprattutto da lui. E’ quasi l’alba di una notte di fine primavera quando Viola riceve un messaggio da suo marito che le dice di correre in ospedale. Stava dormendo fuori casa e si deve rivestire in fretta, non c’è tempo per fare congetture, il cellulare ora è scarico e nel messaggio non si dice a quale ospedale debba andare né cosa sia successo. Una corsa disperata contro il tempo, i sensi di colpa e le inquietudini che da anni le vivono dentro. Fino al drammatico faccia a faccia con il chirurgo le cui parole porteranno a galla un segreto seppellito per anni e daranno una sterzata definitiva al corso della sua esistenza.

Tre volte all’alba di Baricco Alessandro

Prezzo di copertina: € 10,00
Prezzo scontato: € 8,50
Risparmio: € 1,50

Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l’unica, e la prima, e l’ultima

Tre storie. Tre incontri. Tre episodi in cui scivolano personaggi che si incrociano, per sfasature temporali, in età diverse, sullo sfondo della hall di un hotel. L’albeggiare che annuncia, per tre volte, l’insistenza di un sentimento. “Nell’ultimo romanzo che ho scritto, Mr Gwyn, si accenna, a un certo punto, a un piccolo libro scritto da un angloindiano, Akash Narayan, e intitolato Tre volte all’alba. Si tratta naturalmente di un libro immaginario, ma nelle immaginarie vicende là raccontate esso riveste un ruolo tutt’altro che secondario. Il fatto è che mentre scrivevo quelle pagine mi è venuta voglia di scrivere anche quel piccolo libro, un po’ per dare un lieve e lontano sequel a Mr Gwyn e un po’ per il piacere puro di inseguire una certa idea che avevo in testa. Così, finito Mr Gwyn, mi son messo a scrivere Tre volte all’alba, cosa che ho fatto con grande diletto. Adesso Tre volte all’alba è scritto e forse non è inutile chiarire che può essere letto da chiunque, anche da coloro che non hanno mai preso in mano Mr Gwyn, perché si tratta di una storia autonoma e compiuta. Ciò non toglie tuttavia che, nella sua prima parte, mantenga ciò che Mr Gwyn prometteva, cioè uno sguardo in più sulla curiosa vicenda di Jasper Gwyn e del suo singolare talento” (Alessandro Baricco)

La sala da tè dell’orso malese:
   una delle graphic novel più apprezzate in Europa

Una sala da tè che è in realtà una sorta di “ambulatorio psico-spirituale” diretto da un orso, Sigfrido – è lo spazio intorno al quale si muovono le storie di questo secondo graphic novel di David Rubín.

Ed è già pronta una nuova ristampa del capolavoro che che ha illuminato l’ascesa del talentuoso David Rubìn all’Olimpo dei fumettisti più apprezzati d’Europa. La sala da tè dell’orso malese è il punto di partenza, che dà adito ad ogni tipo di storia e permette a Rubín di esplorare tantissime situazioni, personaggi e, perfino, generi.

Quella di Sigfrido, l’orso saggio che offre da bere ai più diversi ospiti protagonisti dei vari racconti, è più di tutto una sala di sostegno terapeutico. Ogni singolo cliente porta con sé il proprio inferno personale, in cerca di una consolazione.
Storie tristi e storie felici, sempre poetiche, drammi di ogni giorno, sogni d’amore e gloria.

L’evento

In occasione della presentazione di La sala da tè dell’orso malese, David Rubín sarà a Roma per un’incontro sul fumetto spagnolo, il 29 febbraio 2012, ore 19:00, presso l’Istituto Cervantes di Roma – Sala Mostre, Piazza Navona, 91 (Roma)


L’autore


David Rubìn (1977) studia design grafico alla scuola di arte Antonio Faílde.
Nel 2006 vince il primo Premio come miglior fumetto al festival de La Coruña e ottiene una nomination come miglior autore rivelazione al Salone internazionale del fumetto di Barcellona con la storia Dove nessuno può arrivare, pubblicata in Spagna e poi tradotta in Francia e in Italia (Tunué,
2007).

Il suo graphic novel, La sala da tè dell’orso malese (Tunué, 2009) ha vinto il premio “Autore rivelazione”al Salone del Fumetto di
Barcellona e i Premi della Critica 2007 nella categoria “Miglior opera dell’anno”.
Membro fondatore e disegnatore attivo del collettivo di autori di fumetto Polaqia, Rubín concilia il suo lavoro come autore di fumetto e illustratore con quello di regista di cinema di animazione per la casa di produzione Dygra Films. L’ultima uscita per Tunué: il primo volume di L’Eroe (2011).

Attualmente l’autore è impegnato a completare quest’opera con il secondo (atteso) volume.


Premi


La sala da tè dell’orso malese (Tunué, prima edizione 2009) ha avuto quattro nominations ai premi della 25° edizione del Salone del Fumetto di Barcellona: “Miglior opera nazionale”, “Miglior sceneggiatura”, “Miglior disegno” e “Autore
rivelazione”, vincendo poi il premio in quest’ultima categoria.

Il graphic novel è stato vincitore anche dei Premi della Critica 2007 nella categoria “Miglior opera
dell’anno” e ha permesso all’autore di concorrere come finalista nella Prima edizione del Premio Nazionale di Fumetto.
Nel palmares internazionale di questo fumetto figurano premi come quello di “Migliore opera straniera” del 2009 al Komikfest di Praga e “Miglior autore straniero al Festival FullComics & Games di Sarzana, in Italia.

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