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Tra i libri più venduti del 2011: la biografia firmata dallo stesso Vasco Rossi
Uno dei libri più venduti durante il periodo di Natale e Capodanno: “La versione di Vasco” firmato dallo stesso Vasco Rossi.
. La storia del rocker più amato dagli italiani ha fatto breccia nel cuore di fans, appassionati e lettori.
In un servizio andato in onda sul TG2, Vasco racconta la sua versione su una vita spericolata, fatta di grandi sogni ma anche delusioni e ostacoli.
Alle soglie dei 60 anni la star si racconta ne “La versione di Vasco”. Servizio di Manuela Moreno. Tratto dal Tg2 Edizione ore 20,30
“Il rock ti dà l’idea che tutti ce la possono fare”
Ognuno ricorda le cose alla sua maniera
Ognuno un po se la racconta
Le biografie sono false.
Io sono stato franco.
Con questo libro
di dichiarazioni forse si capirà di più
la mia versione.
La versione di Vasco.
Tutto sommato sono la dimostrazione vivente
che si può vivere anche senza fare troppi compromessi …
con se stessi.”
Vasco Rossi dal libro “La versione di Vasco”
Dove eravate tutti: il romanzo sui vent´anni del Cavaliere
Antonio Tabucchi recensisce il nuovo romanzo di Paolo Di Paoli “Dove eravate tutti”.
E ne è entusiasta, sopratutto, per la capacità del giovane autore di raccontare il declino di un paese intero e di una generazione disillusa, ma che non rinuncia a trovare la propria strada. Nonostante la desolazione sociale e politica in cui versiamo oggi.
Il racconto è un “complesso disegno … una storia che fa da sinopia a un affresco composto di notizie di giornale, di fotografie, di lacerti di realtà politico-sociale, di mitemi attuali, di idioletti epocali, di ciò che costituisce non soltanto il sapore ma lo Zeitgeist dell´epoca nostra.” Antonio Tabucchi
“Il romanzo sui vent’anni del Cavaliere”
Recensione di Antonio Tabucchi
Mentre sento che in Italia, paese dell´eterno ritorno, si è ricominciato a piangere sull´imminente “morte del romanzo” che mezzo secolo fa costituì il tormentone della neo-avanguardia di allora, vedo con piacere che i giovani (e anche i meno giovani) scrittori italiani continuano a scrivere romanzi. O qualcosa che appartiene al genere che per convenzione definiamo “romanzo” e che naturalmente non ha niente a che vedere con la creatura di cui si piange la futura scomparsa, essendo costei defunta da tempo per cause naturali. Una modesta creatura il cui avvincente incipit (parlo per metafora) suonava all´incirca così: «La Marchesa uscì di casa alle cinque in punto».
Anche se il feuilleton di tipo ottocentesco basato sull´uscita della Marchesa continua ad occupare i banchi delle librerie e le sdraio degli stabilimenti balneari (ma questa è una legge dell´industria del consumo, che per fare un solo prodotto di qualità deve produrre almeno una tonnellata di scorie), coloro che oggi scrivono buona letteratura sanno che la Marchesa che uscì alle cinque non ha più fatto ritorno, ed è inutile stare ad aspettarla.
Ed è curioso notare come nonostante lo stantio ambiente culturale italiano, o forse proprio in reazione ad esso, la giovane letteratura italiana (intendo della generazione dei trentenni e dei quarantenni) sia una delle più nuove e vivaci d´Europa; una letteratura che se l´avessero i francesi e gli inglesi riuscirebbero a imporla nel mondo con la forza di una esportabilità linguistica che noi non abbiamo. Qualche tempo fa l´italiano era almeno una lingua di cultura; ora, dopo la sistematica distruzione della cultura, non è più neppure questo. E altro che signore marchese che uscirono di casa alle cinque: qui si tratta di un paese intero che vent´anni fa s´imbarcò su una nave da crociera verso lidi ignoti, facendo perdere le proprie tracce ai radar dei “politologi” e degli “statistici” che ancora la cercano invano.
‹‹Mi perdoni se entro nel campo personalissimo delle mie visioni, se non addirittura delle mie allucinazioni. Mi creda, mi è sembrato di averla davanti agli occhi: una nave da crociera. Il pensiero mi ha accompagnato fino a notte e non mi ha ancora lasciato: l´Italia, per vent´anni, è stata una nave da crociera. Non le pare? Con i campi da golf, le balere, le discoteche, le piscine, il cinema, il piano-bar. La vacanza dev´essere cominciata con una cosa che, per età, non riesco a ricordare per memoria diretta. Ne hanno mandati in onda alcuni passaggi l´altra sera. Si chiamava Colpo grosso, lo trasmettevano su Italia 7, gestione Fininvest››.
Con questa citazione, che è a p. 136, credo di aver toccato il cuore del romanzo di Paolo Di Paolo, Dove eravate tutti, appena uscito presso l´editore Feltrinelli (pagg. 224, euro 15).
Paolo Di Paolo è un giovanissimo (nato nel 1983), ma ha già al suo attivo una produzione saggistica e narrativa insolitamente folta per la sua età. E se non posso definire questo romanzo un esordio, esso è certo un felice ingresso in una narrativa impegnativa e matura, anche in virtù del complesso disegno con cui è costruito, con una storia che fa da sinopia a un affresco composto di notizie di giornale, di fotografie, di lacerti di realtà politico-sociale, di mitemi attuali, di idioletti epocali, di ciò che costituisce non soltanto il sapore ma lo Zeitgeist dell´epoca nostra.
L´autore appartiene a quella generazione che dall´infanzia a oggi in Italia non ha conosciuto altro che il sistema tolemaico di quell´imprenditore brianzolo proveniente da un´associazione eversiva che la stampa italiana, con un anglicismo fuori luogo definisce “il premier”. E che ha come “seconders” (a questo punto ci sta bene) boss mafiosi, corruttori di giudici, sub-agenti dei servizi segreti, giornalisti al soldo, sicari, cardinali, magnaccia e cocainomani. Un tipetto che di quella nave da crociera, dove dapprima faceva l´intrattenitore, è divenuto il capitano.
‹‹Saliti sulla nave da crociera, abbiamo preso il largo. Diretti dove? Era impossibile capirlo. Ma siamo rimasti a bordo per vent´anni. Le vacanze erano finite, veniva da piangere a tutti, come in una pubblicità. Però qualcuno deve aver detto che si poteva restare. Si poteva non scendere più. Lui avrebbe continuato a intrattenere, a sorridere, a cantare. Un giorno, quando sembrava che tutto sarebbe durato così per sempre, il Capo sarebbe sceso›› (p. 137).
Ecco per dove era partita la nave da crociera su cui si era imbarcata l´Italia: verso presunte ‹‹donne di sogno, banane e lamponi›› che l´intrattenitore, Joker di un fumetto scadente, aveva promesso a tutti, ma proprio a tutti, firmando un “contratto” televisivo seduto a una scrivania di ciliegio di fronte a un presentatore che fingeva di essere il notaio. Il ventennio berlusconiano, mascherato di pinzilacchere televisive, di bandane in ville cafone, di dittatori russi che venivano dall´amico in Sardegna con un incrociatore militare, di dittatori libici che venivano dall´amico a Roma con le loro amazzoni, di partouzes con minorenni – se tutto questo è sembrato uno spettacolo di circo o un brutto sogno, in realtà è successo davvero: è stata un´epoca truce e funebre che ha scavato gallerie oscure nelle coscienze degli italiani.
Ma il romanzo di Paolo Di Paolo non è tanto un romanzo sul regime di Berlusconi, quanto un romanzo sulla fine di un regime, sulla malinconia che lascia nell´animo di chi l´ha vissuto, sulla penombra (o oscurità) che abbiamo attraversato, sul desolato paesaggio del day after.
‹‹L´aria era cambiata. Sulla nave da crociera, le luci erano rimaste accese. E attivi i campi da golf, le balere, le discoteche, le piscine, il cinema, il piano-bar. Ma c´era come un senso di smarrimento. Un´ansia strana si sarebbe comunicata di passeggero in passeggero. L´equipaggio non era in grado di fornire alcuna indicazione. Le luci restavano accese, notte dopo notte. Ma i campi da golf, le balere, le discoteche, le piscine, il cinema, il piano-bar sembravano più tristi e cominciavano a svuotarsi. Le feste c´erano ancora, ma come svogliate. A muoversi – in modo scomposto e con le camicie sudate e le pance e i sorrisi un po´ ebeti – erano ormai quasi solo alcuni vecchi amici del Capo. I passeggeri, loro cominciavano ad annoiarsi›› (p. 137).
Ma il romanzo non è solo questo, ha anche una sua storia amaramente divertente che lo fa leggere con piacere, e che ovviamente non riassumo. (…)
BOOKTRAILER del romanzo “Dove eravate tutti” di Paolo Di Paoli
I migliori libri del 2011: TOP 50 firmata Einaudi
L’Editore Einaudi ha selezionato 50 titoli tra i migliori libri pubblicati nel 2011. Camilleri, Roth, Mazzantini, Murakami, Parrella. Veladiano, Faletti, Vargas solo per citarne alcuni.
Tra i TOP 50 segnaliamo, la pubblicazione a distanza di oltre trent’anni di uno dei romanzi considerati uno dei capolavori della letteratura mondiale: “La mia vita di uomo” di Philip Rhot.
Nel racconto Roth esplora le dinamiche nella relazione di coppia. Il risultato è un romanzo spietato quanto realistico sulle frustrazioni di un rapporto ormai logoro e l’incapacità di spezzare certi legami.
Ritroviamo anche il libro “1Q84” l’ultimo successo di Haruki Murakami. Le descrizioni minuziose di situazioni spesso surreali catapultano il lettore nella dimesione onirica dello scrittore giapponese che, ad un certo punto del racconto, lascia che sia proprio la fantasia a dominare sul mondo della realtà in un susseguirsi di colpi di scena, violenza estrema e suicidi.
“Mare al mattino” di Margaret Mazzantini. L’autrice stavolta presta la voce dei suoi personaggi al racconto degli italiani spinti in Africa dal Fascismo alla cacciata dei Tripolini nel 1970, fino alle migrazioni imposte da una guerra che brucia ancora, la scrittrice dà voce a chi questa Storia l’ha vissuta, o meglio subita sulla propria pelle: persone destinate a vivere nel segno della mancanza, costrette a lasciare, a perdere, a rinunciare.
“Lettera di dimissioni” di Valeria Parrella che attraverso le vicende e i ricordi di una famiglia ripercorre la storia e le vicende italiane degli ultimi cinquant’anni.
Classifica dei libri più venduti: editore Mondadori
La classifica dei libri più venduti della nota casa editrice MONDADORI conferma al primo posto il romanzo di Fabio Volo.
Non accenna a lasciare la vetta della classifica la biografia ufficiale di Steve Jobs. E’ dallo scorso ottobre, dopo la prematura scomparsa del fondatore della Apple, che il libro “Steve Jobs” è tra i libri più letti, non solo in Italia, ma nel mondo intero.
Altra stella incontrastata delle classifiche è Sophie Kinsella. I romanzi dell’autrice, che ha conosciuto il successo mondiale con “I love shopping” sono ormai pietre miliari della cosiddetta letteratura CHICK lit.
Altro caso editoriale, tutto italiano, è Alessandro D’Avenia che dopo il primo romanzo “Bianca come il latte rossa come il sangue” torna a raccontare l’adolecenza e i tormenti tipici dell’età.
D’Avenia utilizza uno stile narrativo e un linguaggio in grado di comunicare sia con i più giovani che con i genitori.
CLASSIFICA LIBRI PIU’ VENDUTI
Le prime luci del mattino
Fabio Volo
Steve Jobs
Walter Isaacson
Ho il tuo numero
Sophie Kinsella
Cose che nessuno sa
Alessandro D’Avenia
The Help: il romanzo che ha ispirato l’omonimo film al cinema
Grande attesa per il film “The Help” in uscita il prossimo 20 gennaio e tratto dall’omonino bestseller di Kathryn Stockett.
Il romanzo “The Help” scritto nel 2009 e pubbicato in Italia da Mondadori, ha riscosso un notevolissimo successo di pubblico e la trasposizione cinematografica pare aver raccolto già il benestare della critica.
Il film è, infatti, già candidato a diversi e prestigiosissimi premi.
La storia di “The Help” è ambientata negli Stati Uniti nel 1960 e affronta due temi molto forti, la discriminazione razziale e l’emancipazione femminile, rispetto ai ruoli tradizionali di moglie e madre.
Eugenia “Skeeter” Phelan è una giovane donna appena laureata in giornalismo. Coltiva grandi speranze per il suo futuro da professionista, nonostante la madre non speri altro che lei “faccia un buon matrimonio” (così come la tradizione da sempre raccomandava per le brave ragazze).
Eugenia, però, ha uno spirito molto “anticonformista” e l’incontro con due cameriere di colore sarà decisivo per impegnarsi contro le disuguaglianze e confermare il suo talento di giornalista.
Con l’aiuto di due cameriere, Eugenia inizia a raccogliere decine di testimoniane sulle vicende di quotidiana discriminazione che subivano molte donne nelle case di benestanti bianchi.
Riuscirà a pubblicare un libro in cui sono raccolte le voci di tutte le donne discriminate e sarà un contributo importantissimo per sfondare il muro di una società bigotta e conformista.
Guarda il TRAILER del film “The Help” al cinema dal prossimo 20 gennaio.