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Mine vaganti: un film di Ferzan Özpetek
“La terra non può volere male all’albero. Tommaso, scrivi di noi, la nostra storia, la nostra terra, la nostra famiglia, quello che abbiamo fatto di buono e soprattutto quello che abbiamo sbagliato, quello che non siamo riusciti a fare perché eravamo troppo piccoli per la vita che è così grande.
La mina vagante se ne è andata.
Così mi chiamavate pensando che non vi sentissi.
Ma le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare i piani. ”
Mine vaganti, un film di Ferzan Özpetek
Quella di Tommaso, il figlio minore dei Cantone proprietari di un pastificio in Puglia, è una famiglia numerosa e stravagante. In casa c’è molta attesa per il suo ritorno: la nonna ribelle e intrappolata nel ricordo di un amore impossibile, la mamma Stefania, amorosa ma soffocata dalle convenzioni borghesi, il padre Vincenzo deluso nelle aspettative sui figli, la zia Luciana a dir poco eccentrica, la sorella Elena che rifugge un destino da casalinga, il fratello Antonio da affiancare nella nuova gestione del pastificio di famiglia. Insieme a loro Alba, la cui strada incrocia professionalmente quella dei Cantone. Non mancano però sorprendenti rivelazioni e colpi di scena. Ed anche per questo il soggiorno di Tommaso dovrà protrarsi ben più a lungo del previsto
I film di Ferzan Özpetek, tra Turchia, Roma e tantissimi premi
Ferzan Özpetek nasce a Istanbul il 3 febbraio del 1959, da una famiglia della “buona borghesia” del quartiere Fenerbahçe. Gli studi, contro la volontà paterna che lo vorrebbe negli Stati Uniti, li compie in Italia a Roma, dove dal 1976, studia Storia del cinema a La Sapienza, completerà la sua formazione frequentando corsi di Storia dell’Arte e del Costume all’Accademia Navona e corsi di regia all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico. Inizialmente l’amore è per il teatro con il Living Theatre di Julian Beck, anche se già riesce ad avvicinarsi al mondo della cinematografia cominciando a collaborare come assistente ed aiuto regista con personalità come Massimo Troisi, Ricky Tognazzi e Francesco Nuti. Il primo lavoro come aiuto regia sarà in “Scusate il ritardo” di Troisi, seguito da “Son contento” di Ponzi, in cui avrà anche una piccola parte come attore interpretando un madonnaro.
Il debutto come regista avviene nel 1997 con il film “Il bagno turco“, una co-produzione italospagnola e turca. Il film è un successo premiato da critica e pubblico, vincitore di vari premi e in concorso alla 50ª edizione del Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs. Partecipa anche a Cannes, oltre che a molti altri festival internazionali e venduto in oltre 20 paesi in tutto il mondo.
Nel 2001, l’esplosione in Italia avviene grazie alla pellicola “Le fate ignoranti“, con nel cast Margherita Buy e Stefano Accorsi, una commedia dai toni amari che affronta temi come l’amicizia e l’omosessualità in un ottica nuova e delicata quanto reale. Il film ottiene un enorme successo al botteghino, divenendo uno dei più importanti film dell’anno 2001. Vince numerosi premi, tra cui 3 Globi d’oro e 4 Nastri d’Argento.
Nel 2003 è “La finestra di fronte“, interpretato da un ottimo cast con Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova, Filippo Nigro e Massimo Girotti. Anche questa pellicola è un successo, apprezzamento unanime viene da pubblico e critica. Vincerà ben 5 David di Donatello, 4 Ciak d’Oro e 3 Globi d’oro, e grazie al successo europeo, il film approderà anche negli Stati Uniti, distribuito da Sony Pictures Classics.
Nel 2009 l’ultimo progetto cinematografico ad oggi è “Mine vaganti“, nato dalla sceneggiatura a quattro mani con Ivan Cotroneo, una commedia che narra le vicissitudini familiari di una famiglia di Lecce. Prima trasferta fuori Roma per il regista, “Mine vaganti” è una commedia corale, con Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi, Nicole Grimaudo, Ennio Fantastichini e molti altri.
La classifica dei film per San Valentino
Manca pochissimo a San Valentino e gli innamorati si preparano per un film accoccolati sul divano. La Top 5 dei film da rivedere a San Valentino è ormai pronta.
Dall’alto del primo posto domina forse la più bella commedia romantica di sempre, Harry ti presento Sally la pellicola di Rob Reiner con protagonisti Billy Crystal e Meg Ryan, la storia di due giovani studenti unioversitari che si conoscono per caso nel 1977, per poi rivedersi cinque anni più tardi, senza avere, almeno in apparenza, più nulla in comune; altri cinque anni dopo accade un nuovo incontro e tra i due nasce una vera e profonda amicizia che lentamente si trasforma in amore. Ma la domanda che questo film pone è famosa almeno quanto al pellicola stessa: “Possono un uomo e una donna dormire insieme ed essere ancora amici il mattino dopo?”.
Al secondo posto arriva il classico “Ghost – Fantasma“, con protagonisti Demi Moore, Patrick Swayze e Whoopy Goldberg in un film che parla di amore vero e intenso che supera ogni confine, anche quelli fisici e spirituali. Dopo essere stato assassinato, lo spirito di Sam (Swayze) cerca di aiutare e proteggere la sua innamorata Molly (Moore), divorata dal dolore per la sua morte. Riuscirà nell’impossibile impresa solo con l’aiuto della medium Oda Mae Brown (Goldberg) che lo aiuterà a scoprire la verità dietro al suo omicidio e a salvare l’amata da un simile destino. Come estrema missione, il fantasma di Sam aiuterà Molly a scoprire finalmente l’identità del suo assassino prima di andarsene per sempre. Premiatissimo da critica e pubblico il film è stato premiato da 2 Oscar: “miglior sceneggiatura originale” a Bruce Joel Rubin e “miglior attrice non protagonista” andato a Whoopi Goldberg.
Sullo scalino più basso del podio troviamo “Edward mani di forbice“ il primo film di una lunga serie che vede la collaborazione di Tim Burton alla regia e Johnny Depp come attore protagonista. La storia, eccentrica e velatamente dark come è abitudine quando dietro la macchina da presa c’è Burton, racconta di un castello gotico dove vive Edward, una geniale creazione di uno scienziato che, morendo, lo ha lasciato solo e incompleto: infatti non ha mani ma delle enormi e affilatissime forbici. A farlo uscire dalla solitudine e dall’oscurità è una signora dall’animo gentile che lo porta a vivere con sè e la sua famiglia cercando di introdurlo in società, in quanto Edward si riscopre bravissimo parrucchiere. Qui cominciano le avventure di Edward, avventure non facili però, a causa delle sue mani di forbice. Una fiaba moderna, con un Johnny Depp incredibile nel ruolo di Edward, e con un fondo di amarezza per il destino riservato dalla società a chiunque sia diverso.
A fine classifica troviamo altri due capolavori assoluti, al 4° posto il premiatissimo “Titanic” del genio James Cameron, il cui film vanta il secondo maggior incasso mondiale di tutti i tempi, pari a 1.850.300.000 $ (al primo posto Avatar dello stesso Cameron), 14 Nominations all’Oscar e ne ha vinti ben 11 divenendo il film più premiato della storia. A chiudere la Top 5 “Vi Presento Joe Black“, rifacimento di “La morte in vacanza” del 1934, con Brad Pitt nei panni della Morte rincarnata per portare con sè William Parrish (Anthony Hopkins). Joe incontrerà Susan (Claire Forlani), la bellissima figlia di William e, avendo assunto le sembianze di un giovane che lei aveva incontrato tempo prima, i due si frequentano e si innamorano. William impone a Joe di interrompere questa situazione.
Alessandro Baricco, i mille volti di uno scrittore, saggista e critico musicale
Buon compleanno ad Alessandro Baricco, scrittore di romanzi, saggista, critico musicale, sceneggiatore e regista, fra i nomi più in vista della narrativa italiana contemporanea, che nato a Torino il 25 gennaio 1958, compie oggi 54 anni.
Laureato in filosofia con il professor Gianni Vattimo, illustre filosofo contemporanea, pubblica alcuni saggi di critica musicale frutto della sua cultura personale musicale, passione trasmessa dalla famiglia e collabora in veste di critico musicale per le due importanti testate Repubblica e La Stampa.
Tra le molte esperienze, oltre al giornalista, Baricco sarà conduttore di “L’amore è un dardo” su Raitre programma dedicato alla lirica e nel 1994 sarà ideatore e conduttore di “Pickwick”, programma di letteratura, nel quale sarà affiancato da Giovanna Zucconi.
Gli anni 90 sono il vero punto di svolta, quando pubblica i suoi libri: “Castelli di rabbia” nel 91, “Oceano mare” del 93, “Seta” nel 96; che mai metteranno d’accordo la critica, “City” 99, “Senza sangue” 2002.
La vera svolta avviene nel 1994 quando esce “Novecento”, non un vero e proprio romanzo ma un testo che pare più adatto al teatro ed infatti grazie alla collaborazione con Eugenio Allegri diverrà prima uno spettacolo teatrale e poi un film, “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore, con attori del calibro di Tim Roth (il pianista Danny Boodman T.D. Lemon Novecento), Peter Vaughan e Gabriele Lavia.
Nel 2007 esce la trasposizione su pellicola del romanzo “Seta”, di cui Baricco curerà la sceneggiatura. Il film, prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci, vede alla regia il franco-canadese François Girard (già regista de “Il violino rosso”) e nel cast Michael Pitt e Keira Knightley.
Ultima fatica letteraria dello scrittore torinese è “Mr Gwin” uscito a fine 2011 per Feltrinelli, dove ci racconta una storia incredibile di un autore che “scrivere” ritratti di persone, che ne è il copista riuscendo ad imprimere la persona sul foglio attraverso le parole, senza descrivere o disegnare ma scrivendo veramente la persona sul foglio.
Tra i critici si discute molto sulla bontà delle sue opere basti vedere cosa scrive su di lui Giulio Ferroni in “Sul banco dei cattivi. A proposito di Baricco e di altri scrittori alla moda”, ma probabilmente Baricco ha uno stile così particolare da non poter essere analizzato veramente, o lo si ama visceralmente alla follia e lo si odia. Ma non si può non riconoscergli la capacità di toccare il pubblico e questo varrà pure qualcosa!
La ‘burbera’ voce della storia dei FILM ITALIANI: Arnoldo Foà
Arnoldo Foà compie, oggi 24 gennaio, 96 anni. Un artista a 360 gradi Foà che nella sua lunga carriera è stato attore e regista di moltissimi film che negl’ultimi anni è sempre più facile trovare anche in DVD, un grandissimo doppiatore, talvolta scrittore, importante drammaturgo, nonchè minormente pittore e scultore.
Ferrarese di nascita (1916), termina gli studi superiori a Firenze, dove la famiglia si era trasferita e studia alla scuola di recitazione del grandissimo Luigi Rasi. Lascia gli studi universitari alla facoltà di Economia e Commercio a vent’anni per trasferirsi a Roma e frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia, tutt’oggi la più antica scuola italiana di cinematografia.
Il periodo della seconda guerra mondiale è molto difficile per il giovane attore che, essendo di origini ebraiche, a causa delle leggi raziali del ’38 deve lavorare sotto falso nome (ad es ‘Puccio Gamma’) quelle poche volte che gli viene permesso. Molti aneddoti si possono comunque trovare nella sua “Autobiografia di un artista burbero”.
Nel 1943 si rifugia a Napoli, dove collabora e diviene capo-annunciatore e scrittore della Radio Alleata PWB: sarà proprio la sua voce a dare notizia dell’armistizio con gli Alleati agl’italiani, l’8 settembre 1943. Finalmente, terminata la guerra, torna al teatro e si unisce a molte e importanti compagnie come la Stoppa-Morelli-Cervi nella quale collabora con Visconti o la Compagnia del Teatro Nazionale grazie alla quale conosce e lavora per Guido Salvini. Nel 1945, entra nella Compagnia di Prosa della RAI per la quale lavorerà con intensa dedizione fino agli anni ’80.
Arnoldo Foà è sicuramente celebre per l’intensa e prestigiosa carriera in teatro, durante la quale ha interpretato autori classici e contemporanei e ha potuto collaborare con i più grandi registi d’Italia, da Luchino Visconti passando per Aldo Sarullo fino a Giorgio Strehler. Famoso per la forza e la passionalità delle sue interpretazioni oltre che per la sua voce, grazie alla quale sarà uno dei più importanti doppiatori nazionali. La sua voce, ad esempio, è prestata ad Anthony Quinn ne “La strada” di Fellini e negl’ultimi anni è stato la voce narrante de “La fabbrica di cioccolato” di Tim Burton e quella di Charles Muntz (il burbero esploratore) nel film “Up” di Disney Pixar.
Indimenticabili: lo storico “La freccia nera”, sceneggiato televisivo del 1968, diretto da Anton Giulio Majano e liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson, in onda su Rai 1 tra dicembre 1968 e febbraio 1969; e l’eccelsa interpretazione del ruolo dell’Ispettore nel film “Il processo” del 1962 diretto da Orson Welles e tratto dal romanzo omonimo di Franz Kafka.