Archivi per la categoria ‘Arte’
I 10 libri più venduti
Ecco la classifica dei libri più venduti del mese di marzo su Unilibro.it
Si tratta di libri perlopiù editi qualche anno fa, ma sempre attuali e utili in quanto tematici. Sono testi di pedagogia, economia, musica, cucina e tanto altro.
#1 La collezione Contini Bonacossi nelle Gallerie degli Uffizi, Giunti Editore
Nel 1998 viene allestita, agli Uffizi, una serie di sale che espongono le centoquarantaquattro opere della collezione Contini Bonacossi. Si tratta dell’atto conclusivo di una vicenda lunga, tortuosa e ricca di colpi di scena, iniziata nel 1969 con la donazione delle opere allo Stato da parte degli eredi dell’antica famiglia fiorentina. Una raccolta ricca di capolavori di artisti come Duccio di Buoninsegna, il Sassetta, Andrea del Castagno, Giovanni Bellini, Giovanni Boltraffio, Giovan Gerolamo Savoldo, Paolo Veronese, Gian Lorenzo Bernini, Jacopo Tintoretto.
#2 Ventuno giorni per rinascere. Il percorso che ringiovanisce corpo e mente di Franco Berrino Daniel Lumera David Mariani
edito da Mondadori, 2018
Esiste un cammino di tre settimane capace di renderci più giovani, più sani, più longevi, più gioiosi. Lo ha studiato Franco Berrino, noto medico ed esperto di alimentazione, assieme a Daniel Lumera, riferimento internazionale nella pratica della meditazione, e a David Mariani, allenatore specializzato nella riattivazione dei sedentari. È un percorso pratico e quotidiano fatto di ricette, esercizi fisici e spirituali.
#3 Costruire unità di apprendimento. Guida alla progettazione a ritroso di Mario Castoldi edito da Carocci, 2017
Un percorso strutturato per elaborare unità di apprendimento orientate verso traguardi di competenza, sia di tipo disciplinare, sia di carattere trasversale. Il percorso può essere impiegato nei diversi gradi scolastici del primo e del secondo ciclo di istruzione, in quanto fornisce una struttura logica basata sul modello di progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe e imperniata sulla centralità del traguardo di competenza nella progettazione di una unità di apprendimento.
#4 Il Libro del mondo. Le storie dietro le canzoni di Fabrizio De André di Walter Pistarini edito da Giunti Editore, 2010
Una ricerca minuziosa e rigorosissima fatta dall’autore attraverso testimonianze originali e ricerche negli archivi. Il volume si sviluppa cronologicamente attraverso la discografia del cantautore genovese ed è corredato da immagini inedite.
#5 Io brillo. Diamanti, amori, casinò e un dolore che non finisce mai di Ljuba Rizzoli Tiziana Sabbadini edito da Cairo Publishing, 2017
Stesa sul lettone della villa di Monza, il petroliere Ettore Tagliabue le fa chiudere gli occhi e quando Ljuba Rosa li riapre mette a fuoco un diamante di 26 carati. A vent’anni e poco più, dopo le sofferenze della Seconda guerra mondiale, il freddo vissuto da sfollata e una violenza subita, Ljuba finalmente sorride grazie a quella pietra che le illumina il futuro, un brillante che chiamerà “brillo”. Bellissima, occhi cerbiatti, con quell’uomo tanto più grande di lei incontra i potenti della Terra come Onassis o Churchill; si intrattiene con il principe Aly Khan, frequenta Edda Ciano che le insegna l’importanza di avere in tasca un sacchetto di brilli.
#6 La qualità nella didattica. Metodologia e strumenti di progettazione e valutazione di Ira Vannini edito da Erickson, 2009
Una scuola di qualità non può che essere una scuola che usa consapevolmente tempo, spazi e risorse, soprattutto umane e professionali, nel perseguimento di un fine chiaro ed esplicito: quello di offrire a tutti e a ciascuno un’istruzione e una formazione che garantiscano l’acquisizione delle «competenze chiave di cittadinanza attiva» per la costruzione di una società migliore.
#7 La vita è una guerra ripetuta ogni giorno di Oriana Fallaci edito da Rizzoli, 2018
In guerra non «spari garofani, spari pallottole, bombe, e uccidi innocenti». E anche in tempo di pace, la guerra è sempre in agguato, in ogni sua forma. L’odio che Oriana Fallaci prova nei confronti della guerra è nato molto presto, quando era bambina e ha imparato a correre sotto i bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
#8 Le sfide della pedagogia speciale e la didattica per l’inclusione di Roberto Dainese edito da Franco Angeli, 2016
La Pedagogia Speciale si pone oggi con contenuti trasgressivi e ancora rivoluzionari, perché le prospettive inclusive e solidali che indica appaiono controcorrente rispetto alla tendenza di alcuni a preferire la separazione e la divisione tra “categorie” del genere umano. L’umanità, oggi, ha bisogno di riprendere traguardi umanizzanti che potrebbero generarsi da scelte globalmente condivise, meno individualistiche e più inclusive.
#9 Fatto in casa da Benedetta. Ricette furbe, i grandi classici, le novità più gustose, facili e veloci. Ediz. illustrata. Vol. 2 di Benedetta Rossi edito da Mondadori Electa, 2017
“Sono nata e cresciuta in campagna dove tuttora vivo, in una casa immersa nel verde delle colline marchigiane che guardano il mare, con Marco, mio marito, e Nuvola, il nostro cane Dalla tradizione contadina dei miei genitori e dall’esperienza presso il loro agriturismo nasce la mia passione per il “fatto in casa“. Le ricette e i piatti che propongo vengono da questa mia realtà, dai consigli delle mie nonne, dai profumi che sentivo da bambina, dalle richieste degli amici, dai miei esperimenti. Sono le ricette della tradizione della mia famiglia.
#10 La teoria del tutto. Origine e destino dell’universo di Stephen Hawking edito da BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2015
Il grande fisico Stephen Hawking delinea una breve storia dell’Universo “dal Big Bang ai buchi neri” (per citare il titolo italiano della sua opera più famosa). Per farlo, presenta le principali teorie cosmologiche da Aristotele fino ad Einstein, passando da Tolomeo, Copernico, Galileo e Newton; quindi espone le conoscenze attuali sulle leggi fisiche alle quali obbedisce il nostro Universo; infine, avanza alcune ipotesi in direzione di quella “teoria del tutto” capace di unificare la meccanica quantistica, la gravità e le altre interazioni della fisica. Solo una “teoria del tutto“, infatti, ci consentirebbe di rispondere alla vera questione ultima: perché esiste l’Universo?
Buona lettura!
Raymond Queneau, parigi, Zazie e gli esercizi di stile
Nasceva il 21 febbraio 1903, sulle coste dell’alta Normandia e più precisamente a Le Havre sulla riva destra dell’estuario della Senna, lo scrittore, poeta e matematico Raymond Queneau.
Raymond è da subito un esempio di studente modello, contemporaneamente alla scuola, infatti, studia anche pianoforte e solfeggio. Nel 1914, con la Grande Guerra che ormai è alle porte, comincia a tenere un diario, mentre buona parte di Le Havre si mobilita. Queneau continua a studiare, dando inizio alla sua famosa mania di stendere e tenere aggiornate liste, inventari, statistiche, mappe e di interessarsi un poco a tutta una serie di discipline dall’archeologia alla matematica statistica. Particolarmente è attratto da Charlot, Verhaeren e gli aeroplani, e già molto giovane comincia a scrivere sia romanzi che poesie, alcune delle quali verranno alla luce nel tempo, anche se inedite, altre non vedranno mai altro che le sue mani perchè bruciate da lui stesso poco tempo dopo.
Terminata la guerra tra le sue letture, predilige Apollinaire, Bloy, Poe, Rimbaud, poi Laforgue, Conan Doyle, Verlaine, ma si interessa anche di avanguardia, di dadaismo e psicoanalisi e riceve una medaglia offerta dalla città quale studente meritevole, in occasione del diploma. Quando decide di studiare filosofia, il padre apre un negozio a Épinay-sur-Orge e il figlio si iscrive alla prestigiosa Università di Parigi, la Sorbona. Nella capitale scopre i surrealisti e si abbona alla rivista “Littérature”, diretta da Breton, Aragon e Soupault.
Nel tempo avrà contatti con svariate personalità storiche della cultura e dell’arte, come: Jacques Prévert, Robert Desnos, Michel Leiris, Benjamin Péret e Man Ray; o ancora Boris Souvarine, Jean Hélion e lo scrittore americano Henry Miller, Pierre Drieu La Rochelle, Marguerite Duras, Boris Vian, Albert Camus, Sartre, Picasso, Georges Perec e Calvino; solo per citarne una parte.
Si vogliono ricordare tre delle opere più importanti e interessanti dell’autore:
“Esercizi di stile”: un esilarante testo di retorica applicata, un’architettura combinatoria, un avvincente gioco enigmistico. Lo stesso testo declinato in moltissimi stili diversi, dalla descrizione dettagliata al linguaggio burocratico, dalle onomatopee alla lettera d’amore fino alla piece teatrale. Un libro unico che può far capire quanto la lingua possa esprimere attraverso le scelte lessicali e di ritmo. Uno strumento indispensabile per chiunque si avvicini alla scrittura di qualsiasi genere e forma.
“Zazie nel metró”: forse il suo libro più celebra, scritto nel 1959 e portato sul grande schermo l’anno successivo da Louis Malle,
giovane protagonista della nouvelle vague. Il libro parla di Zazie, una ragazzina provinciale ribelle e insolente, arrivata da poco nella Parigi degli anni ’50. Il suo sogno più grande è quello di poter vedere il metró; ma se uno sciopero glielo impedisce, nessuno può trattenerla dal salire su quella giostra vorticosa che per lei diviene Parigi. Scappa dall’olezzo dello zio, ballerino travestito, per incontrare, grazie alla sua vitalità straripante, una galleria eterogenea di personaggi: un conducente di taxi, diabolici flic, la dolce Marceline, una vedova consolabile, un calzolaio malinconico e un querulo pappagallo.
Festival Internazionale di poesia EUROPA IN VERSI
con la “BOTTEGA DI POESIA”
Anche quest’anno al Festival Internazionale di poesia EUROPA IN VERSI. LA CURA DELLA POESIA che si terrà sabato 14 aprile a Villa del Grumello (Via per Cernobbio 11, Como) sarà attiva una “BOTTEGA DI POESIA”: chi, fra il pubblico, scrive versi e voglia ricevere gratuitamente un parere critico, avrà l’opportunità di far leggere le proprie poesie ad un grande poeta contemporaneo, Mario Santagostini.
Per iscrizioni telefonare al 342. 1722962 o inviare una mail con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono a lacasadellapoesiadicomo@gmail.com
La “Bottega di poesia” che Mario Santagostini, tra i maggiori poeti contemporanei, “aprirà” anche quest’anno sabato 14 aprile, in occasione della seconda edizione del Festival “Europa in versi.
La cura della poesia” che si terrà a Villa del Grumello , ha lo scopo di offrire a chiunque scrive versi delle indicazioni utili per migliorare e affinare il proprio modo di scrivere. Mario Santagostini leggerà attentamente i testi a lui sottoposti , saprà offrire consigli riguardanti il linguaggio poetico, che va appreso con costante esercizio di lettura e scrittura. Sarà un’occasione unica di avere dei preziosi “input” per acquisire il “mestiere di scrivere”.
Perché una bottega di poesia? Perché , al contrario di quanto comunemente si pensi, sono in molti a scrivere versi, spesso vorrebbero che altri li leggessero, desidererebbero pubblicarli, ma non sanno valutare ciò che scrivono. A volte gli aspiranti poeti non si rendono conto che la poesia non è esternare di getto sentimenti, emozioni, passioni. Anche se uno stato d’animo può farsi così violento da esigere di essere espresso. Allora, se quello lo stato d’animo persiste, è necessario approfondire la conoscenza. In questo modo, con un processo lento, che può durare molto tempo, la poesia assume contorni definiti. E fin qui siamo al contenuto, a ciò che sentiamo di dover comunicare agli altri. Poi, come in ogni campo dell’arte, è necessaria la forma, che significa nel caso della poesia acquisire una tecnica di scrittura : detto con una locuzione, un labor limae. Molti pensano che la poesia debba usare parole ridondanti per avere un significato “alto”. In realtà la grandezza del poeta sta nell’uso sapiente del linguaggio comune . E’ difficile trarre dal minimo delle cose il massimo di realtà profonda. Ma è ciò che il poeta deve fare. Un grande poeta del secondo novecento, Attilio Bertolucci, affermava che per passare dalle velleità poetiche a un tentativo di realizzazione, è necessaria professionalità. Che significa conoscere come è fatto un testo poetico, ovvero i diversi “strati”che lo compongono. Attraverso rapporti che si stabiliscono tra di loro (fonologico, ritmico, sintattico, semantico) il testo si arricchisce di significati complessivi. Andare a “bottega” per gli apprendisti pittori e scultori del Rinascimento era un modo per acquisire una tecnica perfetta, che se unita al talento si concretizzava in opera d’arte. Lo stesso vale per la poesia , che è l’arte del linguaggio.
Alejandro Jodorowsky e il suo cinema surrealista
Tocopilla, 17 febbraio 1929, il regista, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore cileno Alejandro Jodorowsky nasceva. Oggi naturalizzato francese, è figlio di immigrati ebreo-ucraini trasferitisi il Cile per scappare alle tensioni europee. Nel 1953 si sposta a Parigi, dove fonda assieme agl’amici Fernando Arrabal e Roland Topor il movimento di teatro Panico. Jodorowsky per lungo tempo sarà a Parigi allievo ed assistente personale di Marcel Marceau, celeberrimo attore teatrale e mimo francese, arrivando ad esserne il più stretto collaboratore. Scrisse inoltre sceneggiature e parti ritagliate sul talento di Marceau come: Il fabbricante di maschere, La Gabbia, Il divoratore di cuori, La sciabola del samurai e Bip venditore di ceramica.
Jodorowsky è noto in gran parte per i film da lui diretti, come “El Topo“, pellicola del 1971 che lo rivelò al pubblico internazionale, la storia di un abilissimo pistolero, soprannominato appunto El Topo, che per amore di una donna lascia il figlioletto Miguel in una missione e accetta di combattere in duello quattro maestri invincibili. Dopo averli battuti la donna lo tradisce sparandogli al petto. El Topo si risveglia in una grotta, dove è stato trascinato da una comunità di esseri deformi. Inizia per lui una nuova esistenza.
Altra pellicola molto importante senza dubbio sarò per Jodorowsky: “La montagna sacra“ del 1973. A Città del Messico un ladro dopo una serie di peripezie giunge in cima ad una torre dove si trova il laboratorio un misterioso alchimista che chiede al ladro se desidera essere trasformato in un essere immortale. L’uomo accetta e l’alchimista gli presenta coloro che gli saranno compagni nel lungo e faticoso viaggio iniziatico; si tratta di altri sette ladri, tra i più potenti della Terra. L’obiettivo da raggiungere sarà la Montagna Sacra: qui infatti risiedono i nove saggi, detentori del segretto dell’Immortalità, di cui loro dovranno prendere il posto.
Altro grande successo, questo del 1988, è “Santa sangre“ o Sangue santo, una storia di sofferenza e mancanza, simbolo e specchio di una realtà troppo spesso ingiusta verso le persone. Fenix è rinchiuso in un manicomio. La sua è stata un’esistenza travagliata da un’infanzia difficile. Da piccolo Fenix ha lavorato come mimo e mago in un circo a Città del Messico. Suo padre Orgo era un lanciatore di coltelli, alcolizzato, donnaiolo, volgare e violento. Sua madre Concha era una fanatica religiosa che venerava con irrefrenabile ossessione l’immagine santa di una giovane senza braccia. La figura rappresentava una ragazza brutalmente seviziata da due uomini che era riuscita a salvare la verginità ma non le proprie braccia, amputate dagli aggressori. L’unico rapporto affettuoso per Fenix è quello con Alma, una ragazza sordomuta. Ma un tragico evento sconvolgerà la sua vita e la sua mente allontanandolo dalla ragazza.
Nel 1991 ha girato Il ladro dell’arcobaleno con Peter O’Toole e Omar Sharif; nel 2005 ha interpretato Ludwig van Beethoven in Musikanten di Franco Battiato e successivamente, nel 2007 è tornato a recitare per l’artista catanese in Niente è come sembra.
La prima rappresentazione di “L’importanza di chiamarsi Ernesto” Oscar Wilde
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, scrittore, poeta e drammaturgo, meglio conosciuto come Oscar Wilde nasce a Dublino il 16 Ottobre 1854 Dublino. Un autore che ha ingannato molti con la sua scrittura a prima vista semplice e immediata, ma che in realtà era finemente ricercata e fervente cercatrice del bon mot, uno stile che poteva declinarsi sferzante se non a volte impertinente, Wilde cercava di scuotere il lettore e spingerlo a riflettere senza mai fornire facili soluzioni, raffinato e famoso il suo uso di paradossi e aforismi per i queli resto famoso.
Oscar Wilde ricevette la sua educazione in casa fino ai nove anni per poi andare a continuare gli studi alla Portora Royal School dal 1864 al 1871, seguendo il percorso del fratello maggiore, brillante studente nel 1874 accede al Trinity College di Dublino dove, per i suoi eccellenti studi sui lirici greci, vinse la Berkeley Gold Medal, la più alta onoreficenza per meriti scolastici della scuola.
Nel 1873 grazie all’eccellenza dei suoi studi gli venne riconosciuta una borsa di studio e nel 1874 ne vinse un’altra per la frequenza alle lezioni in materie classiche che ebbe modo di seguire al Magdalen College di Oxford. Gli anni trascorsi all’università di Oxford dove studiò con passione i classici greci vennero in seguito paragonati da Wilde ad un fiore rispetto al resto della sua vita.
Oggi 14 febbraio però è una ricorrenza particolare legata a questo autore che oggi a Londra al St James’s Theatre nel 1895 vedeva andare in scena la prima rappresentazione di “L’importanza di chiamarsi Ernesto” (The Importance of Being Earnest) gioco sottile di parole “Earnest” = Onesto / Franco, una delle sue più famose opere, una commedia in tre atti. Un’opera, esilarante, incalzante, piena d’ironia ma contemporaneamente altisonante e maestosa.
Il tutto si svolge tra Londra e la campagna, tra Ernest e lo zio Jack, che però altri non sono che la medesima persona. La necessità che fa da sfondo all’opera è quella dell’evasione dai propri obblighi, situazione che chiamava in causa l’intera società Vittoriana e che nell’opera si può vedere incarnata in diversi personaggi,come Jack con la sua doppia vita o Algernon con l’assistenza verso un amico inesistente o come la giovane Cecily che vive nei suoi mondi di fantasia; chi invece si dimostra ligio ai propri doveri viene disegnato come pedante e piatto, come la signorina Prism. Tutto parte da una intricata serie di eventi che però andrà pian piano a sbrogliarsi, il tutto però condito da battute du eccezionale ilarità, ogni ordine o legge di moralità e di valori è capovolto ed infranto, nulla segue man mano la logica che lo spettatore o lettore si aspetta, tutto per mettere sotto la lente la necessità dell’apparire e non dell’essere di quella società, in quello che è lo scritto più attuale dell’autore!
Da segnalarsi le recentissime pubblicazioni di Newton & Compton: “Manuale del perfetto impertinente. Aforismi, pensieri, paradossi, delizie” e la raccolta “Tutti i racconti. Ediz. integrali“.