Archivi per la categoria ‘Problemi Sociali’
Un fatto umano: una graphic nouvel per raccontare la mafia
“La mafia non è invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha avuto un inizio e avrà anche una fine”
Giovanni Falcone
Una sorprendente GRAPHIC nouvel racconta uno dei lati più oscuri della storia del nostro paese: gli omicidi della mafia che ha colpito gli esponenti più illustri della lotta per la legalità.
Falcone è un gatto e Borsellino un fox terrier, Riina e Provenzano sono dei cinghiali, Cossiga è un ariete, Andreotti un pipistrello, Dalla Chiesa un bulldog, Vito Ciancimino è un lupo.
“Un fatto umano” è un fumetto, un omaggio poetico di grande bellezza, ma anche un racconto politico e profondamente «morale», un vero e proprio viaggio nella memoria e nella Storia, per ricordare, imparare, e – come è successo agli autori – auto-sensibilizzarci, lasciandoci contagiare dal coraggio e dalla fiducia nella giustizia che sono l’anima pool antimafia di Palermo.
Sono passati vent’anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due tragedie che hanno segnato non solo la nostra coscienza collettiva, ma anche la storia – quella peggiore – del nostro Paese. Per oltre un decennio, dalla fine degli anni Settanta all’inizio dei Novanta, Cosa Nostra ha accumulato potere, diventando l’organizzazione criminale più influente al mondo, e contemporaneamente ha dichiarato la propria guerra allo Stato: una guerra sempre meno sotterranea e sempre più violenta, di cui la strage di Capaci e quella di via D’Amelio rappresentarono il culmine.
Questo libro è la storia di chi quella guerra l’ha combattuta dalla parte dello Stato, nel nome della giustizia.
I tre autori di Un fatto umano sono riusciti a raccontare tutto con un libro che sorprende per la sua delicatezza, la poesia e le invenzioni sorprendenti. Prima tra tutte, quella di affidare il racconto a Mimmo Cuticchio, il celebre puparo e cuntista palermitano, fra i protagonisti di Terraferma di Emanuele Crialese.
“La fama di Cuticchio lo precedeva – racconta Manfredi Giffone – e vedendolo all’opera ho capito subito che sarebbe stato la voce narrante ideale per questa storia”.
Ma i pupi siciliani messi in scena in questo libro sono piuttosto
eccentrici: riprendendo una tradizione che va da Fedro a Orwell fino ad Art Spiegelman, autore di Maus con cui vinse il Pulitzer nel 1992, i protagonisti del libro sono uomini con sembianze animali. “Abbiamo scelto gli accostamenti volta per volta, – hanno spiegato gli autori, – cercando di coniugare il carattere e i tratti fisici”.
Tradizione e invenzione, dunque, ma non solo: c’è una terza caratteristica che rende speciale questo libro, ed è l’accuratezza della ricerca. Come testimoniato dalla corposa e dettagliata bibliografia (consultabile sul sito Einaudi), ognuna delle splendide vignette acquerellate poggia su basi solide, ognuna è riconducibile a episodi precisi, documentati da immagini, registrazioni, documenti.
La mole di lavoro di ricerca ha convinto anche i magistrati della Fondazione Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia, che supporta le scuole offrendo loro gratuitamente metodologie, percorsi, materiali per fare educazione alla cittadinanza, alla Legalità, alla convivenza civile, e che ha accordato il suo patrocinio alla pubblicazione del volume.
I numeri: 7 anni di lavorazione complessivi: 7 di ricerche, 4 di scrittura sceneggiatura, 3 di disegni. Approssimativamente 10.000 km di viaggio per ricerche. Una bibliografia di 160 libri, 15 processi di mafia completi dal I al III grado, fra cui il primo maxi-processo di Palermo (10.000 pagine). Una sceneggiatura di 250 cartelle. Circa 200 personaggi. 372 tavole ad acquerello.
Alla mia sinistra: come uscire dalla crisi secondo Federico Rampini
Federico Rampini, noto giornalista e scrittore, analizza la crisi economica e politica che attanaglia l’Italia e l’Europa. Da osservatore privilegiato, in qualità di corrispondente per diverse testate nazionali tra le quali il quotidiano La Repubblica, analizza le esperienze dei Paesi emergenti e cerca di cogliere i punti di forza, o quello che rimane valido ancora, del modello europeo.
Nel libro “Alla mia sinistra. Lettera aperta a tutti quelli che vogliono sognare insieme a me” Federico Rampini traccia un bilancio dei costi del berlusconismo e degli errori fatali commessi dalla sinistra. E lancia un segnale chiaro per non “lasciarci risucchiare dalla sindrome di declino”.
L’autore compone per il lettore una sorta di mosaico in cui s’intrecciano le esperienze di realtà apparentemente più lontane, le economie emergenti di Brasile, Cina e India, e quello che sta accadendo nella più vicina Europa, in preda alla crisi più cupa, per capire la situazione attuale dell’Italia e se ci sarà un futuro per il nostro sistema paese.
Uno sguardo cosmopolita quello di Rampini che attraverso la lente dell’esperienza mette a fuoco gli elementi e le ricette su cui puntare, non solo per uscire dalla crisi, ma per non lasciarci travolgere dagli eventi e trovare la forza per incidere su di essi per un vero e profondo cambiamento.
“Avevo il dovere di scrivere questo libro. Perché ho due figli ventenni che affrontano, come tutti i loro coetanei, il mercato del lavoro più difficile dai tempi della Grande Depressione. Perché devo rispondere delle mie responsabilità: appartengo a una certa generazione della sinistra occidentale che ha creduto di poter migliorare la società usando il mercato e la globalizzazione.
Oggi so che la sinistra ha commesso errori fatali, di cui sono stato partecipe. Il mercato e la globalizzazione sono stati al centro di un grande disegno egemonico, nato nel cuore della destra americana e dei grandi centri del potere capitalistico, che hanno smantellato senza pietà diritti e tutele dei lavoratori, rendendoci tutti più isolati e più deboli. Ho voluto sfogliare il mio album di famiglia, la storia che ho vissuto con un pezzo della sinistra italiana, europea, americana dagli anni Settanta a oggi, con cui ho condiviso utopie, lotte, abbagli, sbandate e illusioni, per capire le ragioni delle nostre sconfitte, quindi aprire una pagina nuova.
Dalla deformazione dell’idea socialista in Cina alle enormi aspettative suscitate, e poi tradite, da Barack Obama negli Stati Uniti, fino all’impasse dell’integrazione europea: è urgente dare un senso al periodo storico che stiamo attraversando. Non usciremo dalla Grande Contrazione, questo terremoto finanziario, economico e sociale che ci ha investito, se non ricostruiamo nelle nostre società elementi di eguaglianza e di giustizia. Come negli anni Trenta, se non interviene un nuovo progetto riformatore il capitalismo rischia di distruggere la democrazia e il benessere collettivo.
Plutocrazia, tecnocrazia, populismo, autoritarismo sono i mali che minacciano le nostre democrazie. L’Italia è un piccolo laboratorio mostruoso di queste patologie. Avendo vissuto un’esperienza pluridecennale da nomade della globalizzazione – in Europa, in America, in Asia – ho il dovere di dire ciò che è accaduto all’immagine del nostro paese nel mondo. Devo raccontare dal mio osservatorio attuale nell'”Estremo Occidente” quali sono i costi dell’era Berlusconi, e anche le radici profonde del berlusconismo, che gli sopravvivranno, i vizi di un’Italia “volgare e gaudente” con cui dovremo fare i conti anche dopo.
Che cosa farà questa Italia “da grande”?
C’è ancora speranza? Esiste una vocazione forte per il nostro paese, in un mondo sconvolto da trasformazioni secolari?
Alla sinistra, cui appartengo dai tempi della mia formazione europea e della mia militanza nel Pci, indico le possibili vie d’uscita attingendo alle mie esperienze nelle nazioni emergenti, dall’Asia al Brasile: perché non possiamo farci risucchiare in una sindrome del declino tutta interna all’Occidente. Esploro quello che si agita di nuovo nell’America di oggi, da New York alla California. Cerco di riscoprire quel che resta di un modello europeo valido per noi.
Una cosa che mi è sempre piaciuta della sinistra è la sua idea ottimista della Storia. La Storia siamo noi, nel senso che possiamo influire sul corso degli eventi. Riusciremo a farlo solo se troviamo una narrazione comune che tenga insieme i bisogni e le aspirazioni non di una sola categoria, non di una sola nazione, ma dell’umanità intera.”
Federico Rampini
Sabato 15 ottobre: Don Andrea Gallo presenta i nuovi libri in tv
Instancabile Don Andrea Gallo, un fiume in piena carico di energia propostiva e sabato 15 ottobre presenterà i suoi nuovi libri durante la nota trasmissione televisiva su Rai tre “Che tempo che fa” di Fabio Fazio.
Un autore impegnato, Don Andrea Gallo, che attraverso i suoi libri trasmette coraggio – sopratutto ai giovani – per rivendicare i propri diritti e chiedere a gran voce giustizia sociale.
E sono ben 3 i nuovi libri di Don Andrea Gallo e che UNILIBRO ha messo in promozione al 15% di sconto!
Il nuovo libro “Se non ora, adesso” è impreziosito in apertura dalla Prefazione di Moni Ovadia, popolarissimo drammaturgo scrittore e cantante italiano, che definisce Don Andrea “Un profeta dei nostri tempi”.
Un libro in cui Don Andrea sintetizza la filosofia di una vita intera:
“Prima viene l’etica, poi la fede, dice don Gallo. Anche in famiglia, nella strada, sul lavoro. Ogni giorno. Allora il disagio di chi non è omologato, degli ultimi e dei diversi non sarà più un problema di ordine pubblico, piuttosto un’occasione di confronto, una questione sociale e umana che riguarda tutti. La forza “eversiva” del Vangelo è in un’idea di cittadinanza ricostruita a partire dall’incontro con gli altri, in pace, per un cammino veramente liberatorio a fianco dei più oppressi”.
E in “Non uccidete i giovani” ammonisce la politica e le scelte di un sistema economico che penalizza i giovani. Un appello accorato a non rassegnarsi.
«Prima di tutto una profonda riflessione su come e perché siamo arrivati a questo punto. Poi, investire massicciamente nella scuola, nell’Università, nella ricerca, investire cioè sui giovani. Una società che non punta sui giovani è una società senza futuro… Bisogna cambiare mentalità, risvegliare il solidarismo ed esprimere una classe politica degna di questo nome. La sinistra sappia fare la sinistra, la destra non si accodi ai principi del bunga bunga e il centro non si limiti a fare l’ago della bilancia per mercanteggiare. Prima ci si sveglia dalla fuga nei sogni di cartapesta, di facili successi, e dalla dipendenza televisiva, vera e propria droga dell’ultimo ventennio, prima si evita che i sogni diventino incubi.»
“Il vangelo di un utopista” un libro in cui l’autore racconta dei propri vangeli, quelli più intimi e personali che hanno contribuito alla maturazione di un pensiero critico e una forte coscienza civile.
Senza dimenticare di citare la forza della preghiera, che non importa a chi sia rivolta, Dio, Budda o altre divinità, è sempre “… l’espressione che viene dal profondo del cuore”.
Ed è proprio in affermazioni del genere che si riflette lo spirito aperto e accogliente di Don Andrea Gallo. Da sempre in fila per eliminare le differenze di qualsiasi genere: razza, etnia, cultra o religione.
Gandhi. Il risveglio degli umiliati. Nuovo libro di Jacques Attali
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al Mondo.
Un nuovo e avvicente racconto sulla vita dell’uomo che attraverso il precetto della non – violenza ha smosso montagne di pregiudizi e dimostrato che la spirale della violenza può essere interrotta.
Jacques Attali, l’autore del nuovo libro “Gandhi. Il risveglio degli umiliati” ripercorre le tappe di una vita dedicata alla pratica, sino all’assurdo, della sola sola utopia che permetta di sperare nella sopravvivenza umana: la tolleranza e la non violenza.
L’autore già conosciuto per aver raccontato vita e il pensiero di Karl Marx con il libro
“Karl Marx. Ovvero, lo spirito del mondo” volge la sua attenzione a Gandhi.
Ma come ha fatto, questo timido uomo – nato da famiglia modesta, in una casta “dignitosa” ma inferiore ai bramini, senza conoscenze – a diventare la guida morale di un paese tra i più sofisticati, i più gerarchizzati, i più religiosi del mondo?
Attraverso aforismi, citazioni e materiali inediti, Attali segue la parabola di una vita intensa, mistica e che ha segnato profondamente le battaglie dei popoli oppresi per avere auto – determinazione, dignità e libertà.
Classifica libri: tra i romanzi anche il nuovo libro sulla Casta
La storia d’amore raccontanta nel romanzo, “Un regalo da Tiffany” di Melissa Hill, rimane ben salda al primo posto dei libri libri più venduti,
Ha scalato, invece, molto rapidamente le classifiche di vendite di settembre il nuovo romanzo di Marcela Serrano “Dieci donne” (quarta posizione). L’autrice latino – americana riscuote l’ennessimo successo di pubblico. In Italia la Serrano è praticamente idolatrata e i lettori italiani le hanno manifestato il proprio affetto partecipando a centinaia ai diversi incontri con l’autrice, tenuti in diverse librerie delle nostre città.
Il francese Nicolas Barreau con il libro: “Gli ingredienti segreti dell’amore”, conquista la sesta posizione e mira alla prima!
Scalerà le classifiche dei libri, dedicati alla politica e all’attualità, anche il nuovo saggio dedicato alla “casta”.
I due autori Antonio Stella e Sergio Rizzo, quattro anni dopo “La Casta”, tornano con “Licenziare i padreterni. L’Italia tradita dalla casta” denunciando gli sprechi, le ingordigie e le prepotenze di una classe politica sempre più distante dalla cittadinanza.
ALTRI LIBRI IN CLASSIFICA:
Blue
La ballata di Mila
Per sempre
Il libro segreto di Dante. Il codice nascosto della Divina Commedia
Il gioco degli specchi
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
Autopsia virtuale