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Festival Internazionale di poesia EUROPA IN VERSI
con la “BOTTEGA DI POESIA”

Anche quest’anno al Festival Internazionale di poesia EUROPA IN VERSI. LA CURA DELLA POESIA che si terrà sabato 14 aprile a Villa del Grumello (Via per Cernobbio 11, Como) sarà attiva una “BOTTEGA DI POESIA”: chi, fra il pubblico, scrive versi e voglia ricevere gratuitamente un parere critico, avrà l’opportunità di far leggere le proprie poesie ad un grande poeta contemporaneo, Mario Santagostini.

Per iscrizioni telefonare al 342. 1722962 o inviare una mail con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono a lacasadellapoesiadicomo@gmail.com

La “Bottega di poesia” che Mario Santagostini, tra i maggiori poeti contemporanei, “aprirà” anche quest’anno sabato 14 aprile, in occasione della seconda edizione del Festival “Europa in versi.

La cura della poesia” che si terrà a Villa del Grumello , ha lo scopo di offrire a chiunque scrive versi delle indicazioni utili per migliorare e affinare il proprio modo di scrivere. Mario Santagostini leggerà attentamente i testi a lui sottoposti , saprà offrire consigli riguardanti il linguaggio poetico, che va appreso con costante esercizio di lettura e scrittura. Sarà un’occasione unica di avere dei preziosi “input” per acquisire il “mestiere di scrivere”.

Perché una bottega di poesia? Perché , al contrario di quanto comunemente si pensi, sono in molti a scrivere versi, spesso vorrebbero che altri li leggessero, desidererebbero pubblicarli, ma non sanno valutare ciò che scrivono. A volte gli aspiranti poeti non si rendono conto che la poesia non è esternare di getto sentimenti, emozioni, passioni. Anche se uno stato d’animo può farsi così violento da esigere di essere espresso. Allora, se quello lo stato d’animo persiste, è necessario approfondire la conoscenza. In questo modo, con un processo lento, che può durare molto tempo, la poesia assume contorni definiti. E fin qui siamo al contenuto, a ciò che sentiamo di dover comunicare agli altri. Poi, come in ogni campo dell’arte, è necessaria la forma, che significa nel caso della poesia acquisire una tecnica di scrittura : detto con una locuzione, un labor limae. Molti pensano che la poesia debba usare parole ridondanti per avere un significato “alto”. In realtà la grandezza del poeta sta nell’uso sapiente del linguaggio comune . E’ difficile trarre dal minimo delle cose il massimo di realtà profonda. Ma è ciò che il poeta deve fare. Un grande poeta del secondo novecento, Attilio Bertolucci, affermava che per passare dalle velleità poetiche a un tentativo di realizzazione, è necessaria professionalità. Che significa conoscere come è fatto un testo poetico, ovvero i diversi “strati”che lo compongono. Attraverso rapporti che si stabiliscono tra di loro (fonologico, ritmico, sintattico, semantico) il testo si arricchisce di significati complessivi. Andare a “bottega” per gli apprendisti pittori e scultori del Rinascimento era un modo per acquisire una tecnica perfetta, che se unita al talento si concretizzava in opera d’arte. Lo stesso vale per la poesia , che è l’arte del linguaggio.

Premio letterario internazionale “Lago Gerundo” 2012

Giunto alla decima edizione il Premio letterario internazionale “Lago Gerundo” pubblica il suo bando per poter partecipare e concorrere al premio che come consueto sarà ospitato dalla Città di Paullo, città del Parco Agricolo Sud Milano al confine tra le province di Milano, Lodi e Crema; con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e della Provincia di Lodi.

Il concorso è aperto a tutti gli scrittori italiani e stranieri (con testi in traduzione italiana). E si compone di 5 sezioni:

Sezione A – “Il Barbapedanna” – POESIA nella quale si concorre con non più di tre poesie in lingua o in dialetto, edite ed inedite, senza limiti di lunghezza.

Sezione B – “Filippo da Lavagna” – NARRATIVA nella quale si concorre con un racconto o con un romanzo, sezione divisa rispettivamente in:

  • NARRATIVA EDITA
  • NARRATIVA INEDITA

È previsto il premio speciale “Una finestra sul mondo” per testi ambientati in altri Paesi.

Sezione C – “Francesco de Lemene” – TEATRO nella quale si concorre con testi editi o inediti per atti unici o monologhi.

Sezione D – “Ambrogio da Paullo” – SAGGISTICA nella quale si concorre con un’opera edita o inedita per i seguenti generi:

  • critica letteraria
  • spettacolo
  • cinema
  • storiografia
  • arti visive

Sezione E – “Futuro letterario” – GIOVANI AUTORI nella quale si concorre con una poesia o con un racconto. Sezione che trova espressione nel premio rivolto ai giovani tra gli 11 e i 18 anni nel quale sono previsti due vincitori:Watch Full Movie Online Streaming Online and Download

  • uno per la Scuola Secondaria di Primo Grado
  • uno per la Scuola Secondaria di Secondo Grado

File utili in formato PDF:

BANDO LARGO GERUNDO

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

La poesia di Ungaretti tra armonia, misticismo e fratellanza

Era il 10 febbraio del 1888 e Giuseppe Ungaretti nasceva nella periferia di Alessandria d’Egitto, in realtà era già nato da due giorni ma venne denunciato all’anagrafe in ritardo e festeggiò sempre il suo compleanno il 10. I genitori erano originari di Lucca, il padre era un operaio allo scavo del Canale di Suez e la madre, Maria Lunardini gestiva un forno di proprietà, con il quale garantì gli studi al figlio, che si poté iscrivere in una delle più prestigiose scuole di Alessandria, la Svizzera ‘École Suisse Jacot’.

L’amore verso la poesia nacque proprio durante il periodo scolastico alla ‘École Suisse Jacot’, passione che crebbe ulteriormente grazie alle amicizie strette nella città egiziana, così ricca di antiche tradizioni come di nuovi stimoli, derivanti dalla multietnicità intrinseca al luogo e al momento.

Negl’anni della gioventù si avvicina alla letteratura francese leggendo la rivista ‘Mercure de France’ e alla letteratura italiana grazie all’abbonamento a ‘La Voce’ facendo la conoscenza delle opere di grandi autori quali: Rimbaud, Leopardi, Nietzsche e Baudelaire. Noto lo scambio epistolare con Giuseppe Prezzolini, fondatore de ‘La Voce’. Nel 1906 fa la conoscenza di Enrico Pea, da poco tempo emigrato in Egitto, con il quale fondò e condivise l’esperienza, spesso assieme ai fratelli Thuile, della “Baracca Rossa”, la soffitta di Pea che divenne sede di incontri per anarchici e socialisti. Dopo aver lavorato per breve tempo come corrispondente commerciale si trasferì poi a Parigi per svolgere gli studi universitari.

A parigi viene a contatto con un ambiente artistico internazionale, conobbe Apollinaire, con il quale strinse una solida amicizia, e analoga amicizia strinse anche con grandi attori dell’arte mondiale quali: Giovanni Papini, Aldo Palazzeschi, Picasso, De Chirico, Modigliani e Braque. Invitati da Papini, Soffici e Palazzeschi iniziarono la loro collaborazione alla rivista Lacerba. Nel 1913 morì l’amico d’infanzia Sceab, suicida nell’albergo che condivideva con Ungaretti. Nel 1916, all’interno de “Il porto sepolto”, verrà pubblicata la poesia a lui dedicata, In memoria.  In Francia Ungaretti filtrò le precedenti esperienze, perfezionando le sue conoscenze letterarie e il suo stile poetico. Dopo qualche pubblicazione su Lacerba, decise di partire volontario per la Grande Guerra.

Ungaretti rielabora e quasi stravolge il messaggio formale dei simbolisti, i versi spezzati e senza punteggiatura, coniugandolo con l’esperienza atroce del male e della morte nella guerra. La fraternità nel dolore si associa alla volontà di una nuova “armonia” con il mondo che culmina nella citata poesia Mattina (1917), o in Soldati. Lo spirito mistico-religioso, di cui sono pregne le sue opere, segnerà la svolta nella conversione in Sentimento del Tempo e nelle opere seguenti, dove l’attenzione stilistica al valore della parola, indica nei versi poetici l’unica possibilità di salvezza dell’uomo.

Si segnala la raccolta completa delle poesie Vita d’un uomo. Tutte le poesie

202° Anniversario della nascita di Edgar Allan Poe

Edgar Allan Poe nasceva 202 anni fa a Boston (Massachussetts) il 19 gennaio 1809 dagl’attori David Poe, Jr. ed Elizabeth Arnold Hopkins. Con la morte dei genitori, all’età di due anni si trasferisce presso la famiglia di John Allan, ricco mercante di Richmond e nel 1815 si trasferisce con l’intera famiglia Allan in Gran Bretagna studiandovi fino al 1820, quando all’età di 11 anni fece ritorno in America.

Da bambino Poe dimostrò precocemente un’eccezionale memoria oltre un’incredibile inclinazione per rime e anafore che gli valse l’appellativo di jingle-man, datogli dal grande filosofo e poeta suo contemporaneo Ralph Waldo Emerson.

Tornato in patria compose le sue prime poesie e nel 1825 venne espulso dall’Accademia di Richmond, dove si innamorò di Elena Stannard, madre di un compagno di studi. Il poeta sarà inconsolabile per la precoce scomparsa dell’amata signora Stannard e dalle lettere conosciute si desume che per parecchi mesi si recò solo, di notte, anche sotto la pioggia, a piangere disperatamente sulla tomba di lei. In quell’anno compose rime a Elena, poi a Eleonora, Irene, Paeau.

Per lo scrittore l’anno 1826 fu cruciale: abbandonò il padre, che si rifiutò di coprire i debiti della vita studentesca dissipata di Poe all’Università della Virginia. Accusato di essersi indebitato al gioco, , nel 1827, Poe andò a Boston dove pubblicò a sue spese il suo primo libro di poesie “Tamerlane and Other Poems” che risentivano dell’impronta byroniana e che gli conferirono la prima fama.

Figura quanto mai controversa e curiosa della poesia e della letteratura mondiale Edgar Allan Poe è forse uno dei simboli del genio e sregolatezza di cui spesso si parla citando gli artisti in generale.

Poe, infatti, nella sua vita intervallerà momenti di creazione di altissimo livello, come i vari periodi da eccelso lavoro come giornalista al The Courier, al Baltimora Saturday Visiter, al Southern Literary Messenger, al Gentleman’s Magazine, al The Stylus e al The Evening Mirror, a momenti di sconforto e ricaduta nell’alcolismo e nel gioco d’azzardo.

Il The Evening Mirror (New York) sarà dove la sua fama diverrà veramente indimenticabile, infatti nel 1844, pubblicherà sul giornale la sua poesia più famosa The Raven (Il corvo), con la quale ottiene finalmente il successo che inseguiva da anni. Successo che durerà poco per una nuova ricaduta in alcol e debiti.

Con la morte dell’amatissima moglie nel 1847 lo scrittore cade in uno stato di prostrazione e disperazione da cui non si riavrà mai. In questo periodo pubblicherà solo il poemetto in prosa Eureka e il 3 ottobre 1849 verrà trovato in stato di incoscienza in una locanda di Baltimora e ricoverato al Washington Hospital, ma morirà di delirium tremens (l’ipotesi più accreditata dato lo smarrimento dei documenti dell’epoca) il 7 ottobre alle cinque del mattino.

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